Monumenti a rischio. Sigilli dei vigili alla villa del Gattopardo CARLA INCORVAIA Repubblica Palermo 21-OTT-2005
Villa Mattaiiano. Già sequestrata a gennaio, i caschi bianchi a giugno tornano sulla Piana dei Golii e scoprono che la cappella è scomparsa e al suo posto c'è un deposito di materiale edile Nel febbraio 2003 a villa Cardilio una colata di cemento cambia i connotati al giardino. Un'ampia fetta di vegetazione viene distrutta da quattro piattaforme in cemento armato La tenuta del principe Salina, descritta nel romanzo, va in rovina: crollano i solai, affreschi a rischio. I vigili mettono i sigilli
VILLA Lampedusa sembra indissolubilmente legata al suo destino gattopardesco. Ma il cambiamento cui si dovrà porre rimedio è il degrado, il rischio della definitiva distruzione. Da ieri la villa descritta nel romanzo di Tomasi di Lampedusa è sotto sequestro per le «estreme» condizioni di rovina in cui versa il complesso monumentale nella Piana dei Colli. Due gli avvisi di garanzia emessi nei confronti dei proprietari, i fratelli Giuseppe e Francesco Dragotto, imprenditori proprietari della SicilybyCar,
«Omissione di esecuzione di interventi per la tutela del monumento e l'eliminazione dello stato di pericolo per la pubblica incolumità». Con questa accusa gli agenti della polizia municipale del nucleo tutela patrimonio artistico hanno posto i sigilli alla villa di via dei Quartieri. «Prospetti lesionati, parti di intonaco pronte a cedere, tetti precari e alcuni solai che si sono completamente staccati», spiega l'ispettore del Ntpa, Giuseppe Crucitti. In pericolo anche gli affreschi dell'artista romano Gaspare Fumagalli (attivo a Palermo intorno alla metà del XVIII secolo), aggrediti dalle infiltrazioni di acqua. In condizioni ancora più gravi sembrano essere l'ala destra del corpo principale, attraversata da una profonda lesione e i balconi con le inferriate a petto d'oca che mostrano le mensole in pessime condizioni. All'ingresso del parco, una parte è stata adibita a parcheggio per le auto da noleggio, una trentina in tu tto. «La Procura ha ordinato i primi accertamenti nel 2001 —spiega Crucitti — e l'anno successivo c'è stato il primo sequestro, ma fino ad oggi non è stato fatto nulla per migliorare le condizioni della tenuta». Villa Lampedusa fu voluta agli inìzi del Settecento da Isidoro Terrana che la vende a Giuseppe Alliata principe di Villafranca. Nel 1756 la villa è sottoposta a un primo intervento di restauro. Intorno alla metà dell'Ottocento il complesso viene ampliato e acquistato dal principe Fabrizio Tomasi di Lampedusa, con l'intenzione di costruirvi una torretta per il suo osservatorio astronomico, proprio quella che viene descritta nel romanzo. «È una vicenda shakespeariana — spiega Francesco Dragotto, il proprietario — . La villa è stata abbandonata per 20 anni, noi l'abbiamo acquistata nel 2002 per restaurarla». Dopo Lampedusa, senza eredi, «Il complesso è stato donato all'opera dei Salesiani — racconta Dragotto — e poi comprato da Francesco Foresta per ospitare eventi. Subito dopo il nostro acquisto, abbiamo richiesto alla Sovrintendenza ai beni culturali l'autorizzazione per il restauro. Il via libera è arrivato quest'anno e a novembre inizieranno i lavori. Il progetto prevede l'uso abitativo, ma anche un museo del Gattopardo. Nel casale vogliamo costruire un centro congressi. Il parcheggio è provvisorio: sarà ripristinato il parco storico, con il giardino all'italiana e quello delle piante officinali, per una spesa di circa mezzo milione di euro.
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