Ciampi libera il Gennargentu, entro giugno i nuovi confini Gian Basilio Nieddu Il giornale di Sardegna 19/10/2005
Un Parco costruito e condiviso con le comunità locali. Non calato dall'alto. Lo sottoscrive Carlo Azeglio Ciampi, che ieri ha firmato il decreto di sospensione dei vincoli del Parco nazionaledel Gennargentu e approvato il decreto di ridelimitazione dell'area protetta. Operazione di rinascita che deve essere portata a termine entro il 30 giugno 2006. Una notizia sorprendente. Lo Stato, con la firma del Presidente della repubblica, finalmente riconosce 30 anni di lotta delle popolazioni del Gennargentu. L'annuncio della "svolta" arriva dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Giorgio La Spisa: «Anche il presidente Ciampi riconosce la necessità di delineare un nuovo percorso, mediato anche dal coinvolgimento delle collettività locali che partendo da una ridefinizione del perimetro del Parco, consenta di pervenire all'affermazione di un'area naturale protetta pienamente condivisa e non più interpretata dalle comunità locali esclusivamente come una sorta di barriera alle attività economiche tradizionali». Mai più un Parco ministeriale, dunque. Dal Quirinale arriva il pieno riconoscimento dei diritti delle popolazioni interessate, la necessità di nuovi confini, concordati e condivisi con i sindaci e approvati dai consigli comunali. Una negazione della filosofia del decreto Ronchi e l'apertura di una nuova fase di coinvolgimento delle comunità di Barbagia e Ogliastra. Elezioni permettendo: «Adesso speriamo che il governo non sparisca perchè troppo impegnato con le elezioni». Parole e sospetti di Tonino Dessì, assessore regionale all'Ambiente che, come San Tommaso, per credere ha bisogno di toccare con mano le reali intenzioni di Matteoli: «Speriamo di lavorare insieme con il governo per superare il decreto». Una speranza e il sollievo per il disinnesco della miccia sociale esplosa in questi ultimi giorni con scritte sui muri, bombe e messaggi contro i sindaci. «È una tregua che ci permette di programmare con tranquillità il superamento del decreto - commenta il sindaco di Orgosolo Francesco Meloni». Respira anche il sindaco di Baunei Angela Corrias: Proprio lunedì, per il finanziamento di un progetto di difesa del suolo, ci hanno chiesto un'autorizzazione del Ente Parco. Adesso bisogna recuperare la fiducia istituzionale». Gli anti-parco però non si ritengono soddisfatti: «Per noi è indifferente, non cambia niente. Venerdì siamo a Cagliari per la manifestazione».
Il ricorso in Consulta Del Parco se ne occupi la Corte Costituzionale. Decisione del Tar Sardegna che rimanda alla Consulta la decisione di pronunciarsi sul ricorso di 8 comuni, per il mancatocoinvolgimento nella stesura del decreto. «Ancora una volta nessuno vuole decidere - sostiene il sindaco di Baunei, Angela Corrias - mai fatti sono chiari». Un eventuale riconoscimentodelle ragioni dei comuni provocherebbe il ritirodefinitivodel decreto Ronchi. I giudici sardi non sono entrati nel merito del ricorso.
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