Villa Serena, vincolo "debole" P.S. Libertà, 20/10/2005
Dopo un mese il parere ministeriale tanto atteso su villa Serena è arrivato a destinazione. Non ha preso né tangenziali né autostrade, ha preferito imboccare una lenta carraia, ma alla fine è arrivato sulle scrivanie del Comune di Piacenza e tra le mani dei proprietari della bella dimora settecentesca alle porte della città. Le indiscrezioni riferite da Libertà nei giorni scorsi vengono pienamente confermate oggi dal pronunciamento ministeriale che, di fatto, pone un vincolo indiretto sull'ambito territoriale intorno al monumento e se inizialmente raccomanda di «preservare l'asse prospettivo, viale e terreni», invita poi a tener conto delle emergenze già in essere o in procinto di venir realizzate. Traducendo dal linguaggio burocratico, significa tener contro della famosa "bretella", oggetto delle contestazioni dei proprietari, che deve congiungere la tangenziale sud a via Einaudi, i cui lavori da un mese a questa parte sono andati piuttosto avanti dopo che il Tar di Parma ha riconosciuto le ragioni di utilità sociale del Comune di Piacenza (rappresentato dall'avvocato Elena Vezzulli). Un passaggio di questo parere riguarda gli interventi di «mitigazione» raccomandati al Comune, come allontanare la strada o restringerla, ma, detti così, anche di difficile attuazione perché bisognerebbe intervenire su un progetto già avviato. Tuttavia su questo punto il sindaco Roberto Reggi, fin dai primi contatti con il ministero, aveva proposto una mediazione, che contemplava interventi di miglioramento estetico. Nel merito non si è mai entrati, ma lo si farà ora. Intanto, interpellato su questa ultima novità, Danilo Biancospino, avvocato della famiglia Lillo, proprietaria della villa, anticipa l'intenzione di inviare una lettera, una sorta di diffida, o di messa in mora, agli enti interessati (soprintendenza locale e regionale, ministero) perché assumano decisioni rapide e chiare dopo questo parere ministeriale giudicato «consultivo e non vincolante», parere indirizzato inprimis alla direzione regionale della soprintendenza retta da Maddalena Ragni. E ciò per uscire da una lunga e confusa fase di interessi contrapposti a cui il parere ministeriale aggiunge un tocco definito «bizantino», insomma un po' ambiguo. Evidentemente dopo l'attacco al galoppo di Vittorio Sgarbi per tutelare al massimo la villa (sembrava cosa fatta, ma la storia è andata diversamente), dopo le diatribe sui giornali, la visita dell'ispettore da Roma Stefano Rezzi e da ultimo l'intervista del Gabibbo al nostro sindaco, tra ricorsi e controricorsi al Tar, la scelta non poteva che essere di mediazione e di compromesso.
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