"Eliminare i tagli alla cultura' ' Buttiglione pronto a dimettersi ROBERTO PETRINI 20 OTT 2005 la Repubblica
Finanziaria, braccio di ferro tra Regioni e governo sui finanziamenti per gli enti locali
ROMA — Continua la guerriglia sulla Finanziaria. Dopo i malumori emersi nel corso del vertice di martedì scorso sul maximendamento per distribuire le risorse a favore della famiglia, ieri il ministro per la Cultura Rocco Buttiglione è uscito alla scoperto minacciando le dimissioni.
«I tagli devono rientrare, o il ministro dovrà cambiare», ha detto. Sventata 1 ' ipotesi, balenata all'inizio della settimana, di ridurre gli stanziamenti per la famiglia a favore dello spettacolo e della cultura, ieri ha tenuto banco una polemica dal sapore analogo che ha riguardato Comuni e Regioni.
Da un incontro, martedì sera, tra il viceministro dell'Economia Vegas e i responsabili degli enti locali della Cdl è emersa l'ipotesi di ridurre i tagli ai Comuni (dal6,7al5,2per cento) compensandoli con maggiori risparmi sulle Regioni (dal 3,5 al 4,9 per cento).
Il pacchetto di correzioni, messo a punto dal governo e dagli enti locali della Cdl, prevederebbe anche di allargare la soglia di esclusione dal Patto di Stabilità interno ai Comuni fino a 5 mila abitanti (ora fino a 3.000), il che comporterebbe aggravi di spesa per 150 milioni di euro. «Stiamo valutando l'ipotesi», ha confermato 0 Ragioniere generale Mario Canzio. Appena pochi minuti dopo è giunta tuttavia la reazione indignata dei «governatori»: «Soluzione inaccettabile», ha dichiarato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni.
Solo allora è giunta la frenata di Vegas: «Nulla di deciso, solo un'ipotesi».
La necessità di tenere stretti i cordoni della spesa pubblica continua a tenere sotto pressione il governo. Ieri, con la pubblicazione del decreto di venerdì scorso contenente la manovra-bis di fine anno, è emerso che l'intervento sul 2005 è di soli 1,9 miliardi. Di questi i tagli ai ministeri saranno di 300 milioni: tra l'altro saranno penalizzate le Olimpiadi invernali di Torino (55,7 milioni), i provvedimenti per il mode in Itaìy (22 milioni) e gli acquisti da parte degli istituti scolastici compresi quelli per disabili. «E' una manovra cattiva e inaccettabile», ha dichiarato ieri il segretario della Cgil-Scuola Enrico Panini.
I tagli dell'ultimo decreto si accoppiano a quelli per i consumi intermedi dei ministeri per il prossimo anno previsti dalla F-nanziariael'insieme delle misure sta generando, nelle ultime ore, problemi di pagamenti alle imprese creditrici dello Stato. Secondo il Servizio Bilancio del Senato si tratta di numeri «irrealistici» perché la spesa per beni e servizi dei ministeri è già stata oggetto di tagli negli anni passati.
Intanto il governo, con il sottosegretario Armosino, ha annunciato un parere favorevole ad un emendamento alla Finanziaria che recuperi l'esenzione lei per gli immobili commerciali della Chiesa cattolica, estendendola anche alle altre confessioni che hanno siglato intese con le Stato italiano. Netto il «no» della Chiesa valdese: «L'estensione anche a noi di quello che ci appare un privilegio non ne modifica la natura e ci trova contrari», ha dichiarato la moderatrice della Tavola valdese, Maria Bonafede. Al Senato è intanto decollato l'esame della Finanziaria: l'Udc ha già presentato un emendamento per sterilizzare l'aumento delle tariffe elettriche nei primi due trimestri del 2006.
20-OTT-2005 la Repubblica
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