Finanziaria, a vuoto il vertice Cdl : manca l'accordo sul maxi-emendamento Antonio Troise 19/10/2005 Il Mattino
Roma. L’unico dato certo è che per ora, nella maggioranza, non c’è accordo sul maxi-emendamento sulla Finanziaria, una sorta di provvedimento omnibus sul quale l’esecutivo porrà la questione di fiducia. Mentre è ancora polemica sui tagli previsti dalla manovra. L’ultimo fronte è quello aperto dai carabinieri, che hanno lanciato un vero e proprio allarme: le misure della Finanziaria metteranno in ginocchio l’Arma. Il vertice che si è svolto ieri pomeriggio al ministero dell’Economia, infatti, si è concluso con una nuova fumata grigia. Un incontro, insomma, interlocutorio. E non solo perché al tavolo mancava il responsabile del dicastero, Giulio Tremonti, assente a causa di un intervento al ginocchio. Il suo braccio destro, il viceministro Giuseppe Vegas, ha cercato di mediare fra le diverse posizioni in campo. Anche se, secondo alcune fonti, avrebbe nicchiato sulla questione più spinosa, ovvero ridurre i fondi destinati alla famiglia per fare fronte alle richieste provenienti da altri dicasteri. E in particolare dal responsabile dei Beni culturali, Rocco Buttiglione, che chiede più risorse nel settore degli spettacoli. E dal ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, che continua ad insistere sulla necessità dei buoni libro per le famiglie meno abbienti. Ed è proprio a questo punto che la discussione si è arenata. A rappresentare An c’era il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, che fin dal giorno prima non aveva gradito per niente le voci che attribuivano a Tremonti l’intenzione di ridurre gli stanziamenti a favore della famiglia, una dote da 1,140 miliardi di euro. «Il fondo non si tocca», ha avvertito ieri. Ed ha subito trovato il sostegno del ministro delle Riforme, il leghista Roberto Calderoli e del sottosegretario all’Economia, il centrista Michele Vietti. An, del resto, continua ad insistere su due capitoli: maggiori deduzioni alle famiglie, anche con l’introduzione del cosiddetto «quoziente familiare» e fiscalità di vantaggio per il Sud. Misure che non convincono Vegas. E non solo per motivi di conti pubblici: le misure da inserire nel maxi-emendamento possono essere solo congiunturali, temporanee, altrimenti dovrebbero avere una copertura almeno triennale. Più semplice, invece, ragionare sulle ipotesi dei «bonus». E qui le ipotesi sul tappeto sono tre: un contributo di 1000 euro per il secondo figlio, un assegno di 500 euro da corrispondere ai pensionati al minimo, una sorta di quattordicesima mensilità. O, ancora, un contributo generalizzato per tutti i neonati, come chiedono Lega e Udc. E che potrebbe essere esteso anche al 2007. Il nodo da sciogliere, insomma, resta quello delle risorse. Al vertice di ieri non si sarebbe parlato del condono o del concordato fiscale proposto da An e che porterebbe nelle casse dell’erario fra i 2 e i 3 miliardi di euro. Tremonti ha già smentito seccamente questa ipotesi. E ieri Vegas non è stato da meno. Ma nelle fila della maggioranza ci sono anche posizioni molto meno nette. Come quelle in casa di An dove il responsabile dell’Economia, Maurizio Leo, ha da tempo messo sul tavolo la proposta di un concordato di massa da estendere anche ai redditi del 2003. Mentre ieri il ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini, non ha chiuso del tutto la porta di una nuova sanatoria: «L’Udc non esclude nessuna ipotesi», ha sentenziato. Lanciando l’ennesimo segnale rassicurante sul contratto degli statali: «I fondi ci sono». Vietti, invece, avrebbe insistito sulla sua idea di aumentare le tasse sulle rendite finanziarie, escludendo Bot e Cct. Una misura che potrebbe essere utilizzata non solo per rimpinguare le risorse da destinare alle famiglie. Ma anche per ridurre l’effetto dei tagli della Finanziaria su alcuni comparti.
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