Dalla capitale: apriremo con gli americani dopo i restauri. «Una grande mostra per ripartire» Lea Mattarella LA STAMPA, 19-OTT-2005
“LE ESPERIENZA che abbiamo avuto con il Gug-genheim è stata ampiamente positiva sia per noi che per loro. La mostra dei capolavori delle collezioni di Solomon e Peggy, da Renoir a Warhol, che abbiamo ospitato alle Scuderie del Quirinale in primavera è stata visitata da 240.000 persone. È il miglior risultato raggiunto, se si esclude l'esposizione di apertura che proponeva le opere provenienti dall’Ermitage. Anche per questo ci auguriamo di poter collaborare ancora». Questo è il parere di Giorgio Van Straten, lo scrittore che da giugno presidente dell' Azienda PalaExpo da cui dipendono le Scuderie del Quirinale, il Palazzo delle Esposizioni, il Museo del Cinema e la Casa del Jazz. In che modo potrà concretizzarsi questa collaborazione? «In questo momento stiamo valutando diverse ipotesi, abbiamo dei contatti che sono anche il frutto di un viaggio a New York del Sindaco di Roma Walter Veltroni. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato e fatto dei progetti. Vedremo cosa sarà possibile realizzare, anche perché tutto questo comporta dei costi. Comunque il rapporto con il Guggenheim dovrebbe riguardare il Palazzo delle Esposizioni e non più le Scuderie» Come mai? «Proprio per la sua vocazione di spazio dedicato al contemporaneo. Che noi, tra l'altro, vogliamo rendere sempre più multidisciplinare. Ci sarà una sala cinematografica, una multifunzionale. Insomma, sarà un luogo da vivere, non soltanto un edificio per esposizioni» È vero che la mostra di riapertura del palazzo di Via Nazionale sarà targata Guggenheim? «Non è ancora possibile dare una risposta a questa domanda perché non sappiamo quando questo spazio espositivo sarà restituito alla città. C'è stato un crollo durante i lavori di ristrutturazione, il cantiere è stato posto sotto sequestro e soltanto nel giro di un mese saremo in grado di dare con certezza la data di riapertura. Se la previsione dell'autunno del 2006 dovesse slittare alla primavera del 2007 ci sarebbero buone probabilità di realizzare la mostra inaugurale con la Fondazione Guggenheim». Ma c'è un programma pluriennale con questa istituzione? «Stiamo pensando a diverse soluzioni. D'altra parte il Palazzo delle Esposizioni è uno dei luoghi più prestigiosi di una città che si configura sempre di più come capitale internazionale della cultura. E come tale cerca interlocutori all'altezza. Per questo ci interessano anche il Moma di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la Royal Acedemy o la Tate Modern di Londra. Insomma i luoghi dell'arte contemporanea nel mondo. Certo, con il Guggenheim le trattative sono già a buon punto, ma ripeto: vedremo». Non ci resta che attendere.
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