(Milano) «Basta degrado e vandalismi San Lorenzo sarà protetta» Simona Ravizza CORRIERE DELLA SERA - cronacaMilano, 19-OTT-2005
Un piano antidegrado per le Colonne di San Lorenzo. Dopo il grido d'allarme di quest'estate lanciato dal vescovo ausiliare della città di Milano, Erminio De Scalzi, il Comune da il via a uno studio per creare una (eventuale) cintura di protezione intorno al monumento. Tra le ipotesi una cancellata per difendere il sagrato. La Curia: salvare un luogo storico. Via lìbera del Comune: una tutela per basilica e colonne
Basta sporcizia e vandalismi, le Colonne di San Lorenzo vanno salvate. Il grido d'allarme antidegrado era stato lanciato a fine luglio, ieri la prima decisione ufficiale: il Comune da il via a uno studio per creare una (eventuale) cintura di protezione intorno al monumento. «È la più antica testimonianza della Milano romana e paleocristiana — aveva sottolineato Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare per la città di Milano —. Eppure il suo sagrato si è trasformato nel dehors dei locali notturni». La statua di Costantino circondata da lattine di birra, ì muri antichi utilizzati come orinatorio, le sedici colonne del primo e secondo secolo imbrattate dai graffiti. L'estate è finita, lo scempio di uno dei luoghi archeologici più importanti di Milano continua. È questa almeno la convinzione di Curia, Comune e Soprintendenza. Di qui l'incontro tra il vicesindaco Riccardo De Corato, monsignor De Scalzi con il parroco di San Lorenzo don Augusto Casolo e i tre rappresentanti della Soprintendenza Alberto Artioli, Carla Di Francesco e Elisabetta Roffia. «L'ufficio Arredo urbano con i tecnici di Palazzo Marino studierà un ventaglio di possibili interventi per proteggere basilica, sagrato e colonne — spiega Riccardo De Corato, assessore anche all'Arredo Urbano —. Innanzitutto bisogna definire chi è proprietario di che cosa, esaminare le planimetrie e fare una serie di sopralluoghi: poi decideremo nei dettagli il da farsi». Tra le ipotesi sul tavolo, anche quella di una cancellata salvasagrato e di un'altra in miniatura intorno alle colonne. Due le premesse del soprintendente per i Beni architettonici e per il paesaggio: i monumenti è meglio non ingabbiarli ed è più che giusto che i giovani si divertano. «Ma—dice Alberto Artioli — Milano ha l'obbligo morale di tutelare anche con un'eventuale cancellata un monumento dal valore storico, archeologico e sacro». È convinta della necessità di trovare una soluzione anche Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici: «Abbiamo dato mandato al Comune di verifìcare se e come potranno essere introdotte barriere a tutela di San Lorenzo. Poi si vedrà». Monsignor De Scalzi era stato chiaro: «Nel resto d'Europa luoghi simili vengono difesi, ma soprattutto valorizzati come patrimonio prezioso da esibire. Le zone archeologiche spesso vengono recintate e chiuse la notte». Don Augusto insiste: «Difendere la basilica di San Lorenzo non è solo un'operazione di contenimento del degrado, ma anche un'azioni di promozione della sacralità del luogo».
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