Torino. Lo Stabile mette in scena la protesta contro i tagli del governo alla cultura Stampa, Torino, 18/10/2005
Va in scena anche la protesta contro i tagli della Finanziaria al comparto cultura&spettacolo stasera al Gobetti, al debutto di «Libera nos» coprodotto dallo Stabile e diretto da Gabriele Vacis. Dopo una decina di minuti dall'inizio della pièce, Natalino Balasso cederà il palco a un rappresentante dei sindacati del teatro, che interromperà lo spettacolo e leggerà un comunicato per sensibilizzare il pubblico. Per Balasso, «questi tagli significano un certo tipo di stato mentale, secondo il quale la cultura sarebbe qualcosa di marginale, quasi uno spreco, che dunque si può tagliare». Per Vacis «sono indice anche di una cattiva percezione dei desideri degli italiani che non sono tutti amanti della tivù di Berlusconi. Il teatro è un fenomeno di massa, come dimostrano non solo i 10-11 mila abbonati dello Stabile, ma le mille sigle del teatro professionistico e amatoriale della Penisola». Per Balasso «Il problema è anche la distribuzione dei fondi: se si toglie il 40% a tutti, si colpiscono al cuore le realtà più grandi, ma si uccidono del tutto le più piccole, che sono spesso le più interessanti, innovative e curiose». Dura la posizione delle Rsu: «Questo 40% - dice Savino Zulianello - è una provocazione da parte del governo, un colpo mortale inaccettabile al cinema, il teatro o la musica, la cui sopravvivenza è a rischio».
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