Amore e Psiche a tinte forti Maria Grazia Filippi Il Messaggero, Roma, 18/10/2005
Il restauro degli affreschi di Perin del Vaga a Castel Sant'Angelo Soltanto pochi tocchi di solvente e già i colori deliziosi di Perin del Vaga cominciano ad affiorare. Sotto le mani sapienti del restauratore Rossano Pizzinelli è già riapparsa la serva dei briganti che racconta a Carite la favola di Amore e Psiche. L'oro dei pannelli a grottesche ha già ritrovato il suo splendore e anche i putti che reggono i festoni di frutti fanno capolino con più vivacità. Dopo la presentazione di quest'estate degli imminenti restauri coordinati dalla direttrice storica dell'arte di Castel Sant'Angelo Fiora Bellini, apre per il Messaggero il cantiere dei lavori guidato dal capotecnico restauratore Maria De Bellis sotto le sapienti mani di mastro Pizzinelli. E iniziano ad emergere dettagli e conoscenze fondamentali sul fastoso appartamento che Paolo III Farnese fece costruire sulla sommità del cilindro romano di Castel Sant'Angelo a glorificare la rinascita di Roma. Rampe, logge, sale e camere che moltiplicarono le imprese pittoriche dei migliori dell'epoca. Perin del Vaga successe infatti a Luzio Romano e a lui successe Domenico Zaga fino alla fine dei lavori nel 1548, offrendo spazi prestigiosi ad affreschi, decorazioni, grottesche. Perin del Vaga, fra i migliori dopo Raffaello, si concentrò su quella stanza che divenne così la Sala di Amore e Psiche. Ventitre metri di affreschi alti poco meno di un metro e mezzo distesi sulle quattro pareti della stanza. «Uno dei dieci ambienti di rappresentanza che, per l'arredamento antiquario che ospitò a partire dal 900, venne identificata erroneamente con la stanza da letto del Papa. - spiega la dottoressa Fiora Bellini - ma siamo molto lontani dalle certezze. E forse i lavori che sono appena cominciati anche a ricostruire l'utilizzazione che ne fecero Paolo III e i suoi successori potrebbero servire». I restauri, finanziati con un sostegno di 110 mila euro offerti dalla Compagnia Montepaschi Vita, punta a ricostituire l'unicum espositivo rappresentato dagli appartamenti papali. «Il progetto "Festina", che in tre anni di interventi graduali mira alla completa riapertura del complesso degli appartamenti, vuole proprio restituirne al pubblico una fruizione continua e allargata che traduca il senso della storia che pervade questo sito - spiega ancora la Bellini - Castel Sant'Angelo deve tornare ad essere fruito come un crocevia di arte e di storia unico al mondo». Intanto i saggi di pulitura effettuati da Rossano Pizzinelli, hanno già permesso agli strati pittorici di emergere con chiarezza evidenziando i rapporti cromatici. «Dalla spolveratura e rimozione morbida degli strati superficiali di sporco si sta ora passando al consolidamento dell'intonaco e della pellicola pittorica - spiega Pizzinelli - dopo si potrà passare alla stuccatura delle lacune e delle fessurazioni e, da ultimo, procedere con l'integrazione pittorica». I lavori, che proseguiranno ancora per parecchi mesi, non impediranno nel frattempo la vista negli affreschi. «Il cantiere si potrà osservare rimanendo sulla soglia della stanza - conclude la Bellini - una curiosità in più per chi si avvicina in questi giorni alla favola di Amore e Psiche raccontata dagli splendidi affreschi di Perin del Vaga»
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