Fondi per l'architettura rurale www.cittadinolex.it, 17/10/2005
Per gli edifici ed insediamenti realizzati tra il XIII e il XIX secolo
(Dm 6.10.2005 Gu 12.10.2005) Gli edifici ed insediamenti realizzati tra il XIII e il XIX secolo, che siano testimonianze significative, dal punto di vista storico, antropologico ed urbanistico del territorio, compresi gli spazi e le costruzioni adibite alla residenza ed alle attività agricole, con particolare riferimento al legame tra insediamento e spazio produttivo, sono ammissibili ai contributi previsti dal Fondo nazionale per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale. Lo stabilisce il decreto del ministero per i beni e le attività culturali del 6 ottobre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 238 del 12 ottobre 2005, che infatti considera prioritari gli interventi preordinati alla ricomposizione del rapporto funzionale tra insediamento e spazio produttivo. Gli interventi devono essere coerenti con il mantenimento della struttura architettonica e del tessuto insediativo. Non sono ammesse modifiche di volumi e trasformazioni come scale esterne, logge e porticati. È vietata qualsiasi modifica dimensionale delle aperture esistenti, nonché la realizzazione di nuove aperture che alterino significativamente l’aspetto esteriore dell'edificio. Pertanto i materiali impiegati per gli interventi di restauro devono appartenere alla tradizione locale; il ripristino di solai e coperture esterne deve avvenire con tecniche definite in continuità con le caratteristiche costruttive ed estetiche tradizionali; la rimozione degli intonaci esterni è vietata. Al fine di garantire la giusta attribuzione dei contributi è istituito uno speciale Comitato paritetico per l'architettura rurale.(17 ottobre 2005)
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