Telefonini, stop ad antenna selvaggia Fabio Manca L'Unione Sarda 12/10/2005
Emilio Floris dice stop all'installazione di antenne per la telefonia mobile nelle aree comunali e blocca gli interventi annunciati a Mulinu Becciu e al Quartiere del sole. Ieri mattina il sindaco ha inviato una lettera al direttore generale al quale ha chiesto di avviare le procedure per il blocco dei lavori in corso e la ricerca, d'intesa con la Tim, di siti alternativi. Ed ha annunciato che domani formalizzerà la moratoria con una delibera di giunta. «Questo tipo di procedure amministrative passano per gli uffici senza che né sindaco né assessori sappiano nulla. Ma non posso più tollerare che si piazzino antenne a due passi dai palazzi o negli spazi usati da bambini o anziani». La decisione, comunicata in serata al comitato di via Ghibli, è stata assunta dopo le ultime assemblee pubbliche e le migliaia di firme (consegnate ieri al sindaco) raccolte contro l'installazione di due stazioni radio base della Tim in via Crespellani e in via Ghibli, a ridosso di giardini e scuole. L'iniziativa precede «una nuova regolamentazione della materia», sollecitata nei giorni scorsi da Chicco Porcu, consigliere regionale di Porgetto Sardegna e da esponenti di tutti i partiti. una selva di antenne. Attualmente a Cagliari sono installate 71 antenne della Tim, 28 di Vodafone-Omnitel, 38 di Wind e 17 di H3G, insufficienti per far funzionare al meglio i nuovi videofonini Umts. Ecco perché sulle piazze, sui cortili dei palazzi, sui lastrici solari, continuano a spuntare pali alti sino a trenta metri che suscitano allarme nella popolazione. Nel 2004 la Conferenza dei servizi dello Sportello unico per le attività produttive, che autorizza le aziende telefoniche a installare le antenne, ha istruito circa 100 pratiche. come funziona. Alla confe-renza partecipano, oltre ai rappresentanti dei richiedenti, i dirigenti di vari settori del Comune (urbanistica, verde pubblico, ambiente, patrimonio), il Servizio antinquinamento elettromagnetico dell'assessorato regionale all'Ambiente e il presidio multizonale di prevenzione della Asl 8. Ciascuno dà una valutazione per la propria competenza: il Comune attesta la conformità con le norme urbanistiche, la Asl il rispetto dei limiti delle emissioni elettromagnetiche (non devono essere superiori a 6 volt/metro), la Regione segue la Asl. IL PIANO DELLA TELEFONIA.La conferenza non valuta progetti estemporanei ma quelli inseriti nel Piano pluriennale degli impianti 2001-2006 custodito al Catasto regionale, all'assessorato all'Ambiente. NESSUNA OSSERVAZIONE. Ogni conferenza viene convocata con l'affissione all'albo pretorio comunale, i cittadini sono invitati a presentare osservazioni o a partecipare alla conferenza per un contradditorio. Nessuno - comunicano allo Sportello unico - lo ha mai fatto. I CASI. Nel 2005 sono stati presentati 23 progetti. Uno di questi riguarda un'antenna Vodafone-Omnitel da installare sul colle di Monte Claro, un'altra, stessa azienda alla stazione Fs. Bocciata, per ora. La Regione ha sempre espresso pareri favorevoli mentre il Comune spesso ha detto no. Qualche esempio: il 21 giugno 2005 si esamina una richiesta della Tim di installare un'antenna in piazza Is Maglias. Il Comune esprime parere negativo perché l'antenna «comprometterebbe la fruibilità a verde dell'area». LE BOCCIATURE. Non tutto passa. Pochi mesi fa è stata bocciata la prima richiesta della Wind per un impianto in via Mulas, a Pirri, perché, si legge nella motivazione, «il manufatto appare sovradimensionato e non compatibile con il contesto urbano di riferimento». L'ultimo no risale al 28 settembre. La Vodafone chiede l'autorizzazione a installare una "stazione radio base" alla stazione ferroviaria. IL BUSINESS. Il Comune guadagna mediamente 15 mila euro all'anno sull'affitto dell'area. Ma le antenne sono diventate un business anche per i condomini o i proprietari degli attici. «Per installare un'antenna i gestori pagano anche 20 mila euro all'anno a seconda della posizione», spiega Stefano Tolu, presidente dell'App, l'Associazione dei piccoli proprietari di case. «La controindicazione è che se c'è un'antenna vicina cala il valore degli immobili».
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