Un convegno a Villa Caldogno - Arte contemporanea bene da valorizzare Il Gazzettino online, Domenica, 16 Ottobre 2005
Caldogno (Vi) La Regione ha scelto Villa Caldogno come teatro per il convegno "Spazio al contemporaneo! Luoghi di dialogo con curatori artisti e istituzioni", dedicato agli spazi e alla visibilità dell'arte contemporanea nel Veneto. La villa palladiana, integralmente restaurata, è infatti al centro di un progetto, in corso di definizione, che ha come obiettivo la sua possibile trasformazione in un importante polo artistico. Con laboratori, mostre e convegni, Villa Caldogno sarà un contenitore culturale "vivo", in grado di avvicinare il pubblico alle nuove tendenze dell'arte permettendogli di incontrare opere, artisti e operatori del settore. Non solo, quindi, uno spazio espositivo, ma un vero e proprio centro di formazione.E il processo di recupero della villa, con i suoi giardini e la futura valorizzazione dell'area del bunker, è stato uno dei temi di riflessione proposti all'interno del convegno, aperto ieri mattina dai saluti del sindaco di Caldogno Costantino Toniolo, dell'assessore al turismo della Provincia di Vicenza Dino Secco e del segretario generale della Direzione Cultura della Regione Veneto Angelo Tabaro. Ad illustrare il programma della Regione per l'arte contemporanea è stato il critico d'arte Franco Miracco, al cui intervento è seguita la presentazione del volume "Una possibile vocazione. Il contemporaneo nei musei del Veneto" da parte della curatrice Chiara Bertola. Nel tracciare un bilancio sugli spazi che l'arte contemporanea trova all'interno dei musei e sulle sue possibili prospettive di valorizzazione, la ricerca (promossa dalla Regione del Veneto e realizzata in collaborazione con la Fondazione Scientifica Querini Stampalia) ha infatti evidenziato che nonostante siano una quarantina i musei veneti che possiedono collezioni di opere dal Novecento ai giorni nostri, la maggior parte di queste risulta alla fine invisibile al pubblico: perché conservate nei depositi o esposte in altra sede. Conclusione: in Veneto esiste un patrimonio artistico tanto significativo quanto difficilmente visibile. Uno "spreco" che sembra avere tra le sue prime ragioni anche la mancanza di una diffusa cultura del contemporaneo.Ed Elena Ciresola, curatrice del progetto didattico "A scuola di Guggenheim", ha affrontato proprio la tematica dell'educazione al contemporaneo delle fasce di pubblico più giovani.A parlare del progetto di Villa Caldogno sono stati, invece, l'assessore alla cultura e all'urbanistica del comune di Caldogno Alberto Moschini e il curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, Luca Massimo Barbero.
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