SCIOPERO MAESTRO - NAPOLI -Lutto al braccio con polemiche Roberto Fantasma Il Manifesto, 15/10/2005
Niente spettacoli a Napoli, tutto chiuso a cominciare dai teatri. Lo stabile Mercadante ha aderito compatto allo sciopero «per dire no a una manovra che metterebbe seriamente e definitivamente in ginocchio l'intero settore; contro una politica che considera il teatro un bene effimero». Anche il San Carlo ha annullato il turno pomeridiano del secondo concerto della stagione sinfonica. Per il lirico partenopeo i tagli ammonterebbero a 6.4 milioni rispetto al 2005, già sceso dal 2004 quando il teatro aveva ottenuto 18.6 milioni, cui va sommato il congelamento dell'accredito dell'ultima tranche di 2.8 milioni. Solidarietà alla protesta anche dalla rassegna di cultura catalana «Veles e Vents» che, nella penultima giornata di programmazione, ha annullato lo spettacolo previsto ieri al Teatro Nuovo, rimandando a oggi Tot És Perfecte di Roger Bernat alla Galleria Toledo. Si ferma anche la fiction napoletana, gli attori e i tecnici di Un posto al sole e La squadra hanno disertato i set.
Cinema chiusi in città tranne le sale del gruppo Stella, che invece hanno scelto una soluzione alternativa: gli oltre 70 dipendenti hanno indossato una fascia nera al braccio e distribuito agli spettatori un volantino per spiegare le ragioni dello sciopero. Una forma di protesta che ha innescato la polemica da parte degli altri esercenti e di Luigi Grispello in particolare: il presidente regionale dell'Agis ha accusato «la fascia di lutto al braccio... in realtà un alibi per fare il furbo e approfittare della situazione». «Il Fus non è stato tagliato del 35% bensì del 50%, - replica Luciano Stella - se si aggiunge un altro 15% tolto l'anno scorso. Ma, mi chiedo, che cosa hanno fatto l'associazione di Grispello e le altre associazioni di categoria per evitare già il primo taglio?».
|