Palazzo Barberini resta agli ufficiali di Davide Sfragano 14/10/2005, L'Unità
Da 8 anni quegli spazi spettano alla Galleria d’Arte Antica, ma il governo fa scena muta
NON SI RISOLVE il problema del trasferimento del Circolo Ufficiali da Palazzo Barberini alla Palazzina Savorgnan di Brazzé.
Il tempo passa e la decisione, assunta ormai più di otto anni fa, nel febbraio del 1997, di lasciare l'intero edificio a disposizione della Galleria d'Arte Antica resta sulla carta, mentre i ritardi continuano a moltiplicarsi, diventando praticamente cronici.
Non ha potuto che prendere atto di questa incredibile situazione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Cosimo Ventucci, che ha riposto ieri in Senato ad un'interrogazione, firmata da Udc e Verdi.
Ha continuato a promettere che la decisione, assunta addirittura nel 1949 e poi confermata con il Protocollo di intesa del '97, verrà mantenutama si è poi arrampicato sugli specchi, per cercare giustificazioni varie per il continuo prolungarsi dei tempi, ma nulla ha detto della lettera del ministero della Difesa che, lo scorso 25 settembre, ha scritto ai Beni culturali, nel quale si annunciava che il Circolo ufficiali non si sarebbe mosso da palazzo Barberini, in applicazione della norma del silenzio-assenso, per la mancata risposta dei Beni culturali ad una lettera del luglio, nella quale si comunicava la risoluzione dell'intesa del 1997. E' stato facile al sen. Amedeo Ciccanti, Udc, confutare l'affermazione del sottosegretario secondo cui il trasferimento alla Palazzina Savorgan non è avvenuto, perché il restauro non sarebbe ancora terminati. Ha, al contrario, egli stesso constatato di persona che i lavori sono stati completati. Ha poi segnalato che tutta questa incredibile vicenda costa allo Stato italiano unmilione e 200 mila euro, su un appalto di 11.600.000 euro, per i ritardi dei lavori al primo piano di Barberini, che, contrariamente agli accordi, non sono stati consegnati alla Galleria. Si è così creata una situazione scandalosa per la coesistenza tra l'attività artistico-culturale e la permanenza tutt'altro che gradevole, per gli odori che si infiltrano nella Galleria, delle cucine del Circolo ufficiali che continuano a funzionare.
C'è, al proposito, una lettera della direttrice che denuncia alla Sovrintendenza la persistente attività del Circolo con banchetti e intrattenimenti musicali. A Ventucci non è restato che allargare le braccia, quasi a raffigurare l'impotenza del governo.
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