«Vietato costruire». Ma l'auditorium da 18 milioni si farà ANGELO PlCARIELLO Avvenire 14-OTT-2005
Quell'auditorium non s'ha da fare. Anzi no, si faccia. Il Tar aveva stabilito che quell'opera da realizzare a Ravello, dove per legge non si può aprile neanche una finestra, avrebbe deturpato il paesaggio. Nel paese a cui si gode il più bel panorama della costiera amalfitana si può costruire al massimo, in base agli strumenti urbanistici, un'attrezzatura di quartiere, e un'opera da 400 posti per 18milioni di euro, di cui 7 già stanziati - per progettate la quale è stato scomodato nientemeno che Oscar Niemeyer, l'architetto che disegnò Brasilia - è certo qualcosa di più. Ma il braccio di ferro in atto da anni fra Italia Nostra e Regione sembra proprio destinato a vincerlo Antonio Bassolino, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Regione e annullato la decisione del Tar. Non che il Tribunale amministrativo di secondo grado abbia deciso che lì quell'opera ci sta bene, ha semplicemente eccepito che il ricorso di Italia Nostra è privo di efficacia perché non è stato notificato al Ministero dei Beni culturali. Quando si parla dei tagli alle Regioni si dimentica spesso che nelle aree del Sud classificate come "obiettivo 1" ci sono fondi senza fondo finanziati della Uè per lo sviluppo: il mega piano "Agenda 2000" ha stanziato per il periodo 2000-2006 ben 18mila miliardi di vecchie lire per la sola Campania. Su questi fondi il ritardo - appena il 29% quelli già impiegati a quasi un anno dalla scadenza -spesso si sposa con la fantasia, e il processo democratico che dovrebbe essere alla base di stanziamenti così cospicui non sempre è chiaro. Non c'è traccia, ad esempio, di un deliberato dei comuni della costiera che abbiano deciso, insieme, che dovesse sorgere un'opera del genere, e proprio a Ravello. Com'è nato, allora il progetto? Lo racconta lo stesso anziano architetto brasiliano in un promemoria: «Nel luglio 2000 i miei amici Roberto D'Avila e Domenico De Masi, anche a nome del sindaco di Ravello Amalfitano mi hanno chiesto di progettare un auditorium per Ravello...». De Masi, sociologo romano originario dell'incantevole centro salernitano, è considerato il vero artefice dell'iniziativa. All'inizio ci furono anche polemiche ed editoriali di fuoco contro Bassolino, ma poi si vede che i rapporti, fra i due, sono migliorati, e il progetto dell'auditorium di Ravello ne deve aver riatto beneficio: «Nel maggio 2003 - ricostruisce ancora Niemeyer - ho illustrato personalmente il progetto nella sua versione definitiva al governatore della Campania Antonio Bassolino, al sindaco di Ravello Secondo Amalfitano e al professor Domenico De Masi, venuti appositamente nel mio studio in Avenida Atlantica. La consegna ufficiale del progetto è avvenuta il giorno 28 maggio 2004 alla presenza del presidente Lula». Ora, per l'auditorium di Ravello sarà pure stato coinvolto Lula in persona, ma gli altri 13 comuni della costiera no, eppure il Pit (Piano integrato territoriale) dovrebbe essere al servizio di tutta l'area. In tanti avevano già'nianiféstato perplessità, ma ora è polemica aperta, i sindaci diessini di Positano, Praiano e Cetara oltre a numerosi assessori degli altri 13 comuni - anche sull'onda della dura polemica lanciata contro Bassolino dal leader salernitano dei Ds, Vincenzo De Luca - dicono a chiare lettere che quel progetto passa sulle loro teste, «è un'opera inutile - sostengono - che io voglia costruire». Ma l'auditorium non aiuta lo sviluppo della costiera amalfitana». «Anche questo caso - dice il capogruppo dell'Udc in Regione, Pasquale Marrazzo -dimostra la gestione personalistica di Bassolino, la sua sensibilità più verso l'immagine, e gli opinionisti, che per lo sviluppo vero. Lo stesso dicasi per i 21 intellettuali, é opinionisti, assunti nel comitato tecnico scientifico della Regione, ingaggiati per circa 7milioni di euro al mese, ciascuno, non si sa per svolgere quale funzione». Ma intanto Italia Nostra resta sola in questa battaglia di Ravello, che rischia di perdere per un cavillo. Legambiente è favorevole al progetto, i Verdi del salernitano Alfonso Pecoraro Scarno tacciono, anzi Grazia Francescato si è schierata apertamente a favore dell'opera. È sfiduciato anche Vezio De Lucia, l'urbanista che aveva fortemente sostenuto la campagna di Italia Nostra: «Il Consiglio di Satato non ha smentito il Tar di Salerno, che un anno fa aveva sancito l'illegittimità dell'auditorium. Ma per un cavillo, purtroppo, non ci resta che arrenderci. Almeno sul piano amministrativo».
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