Danneggiata la lapide del Savonarola il Tempo 14-OTT-2005
FIRENZE — Dal David di Michelangelo alla lapide del Savonarola: è tornato a colpire Piero (all'anagrafe Pietro) Cannata. È andato in Piazza della Signoria e, usando uno spray nero, ha disegnato una croce sulla targa, posta sul selciato, che ricorda il punto dove fra Girolamo Savonarola venne impiccato e arso il 23 maggio 1498. È stato lo stesso autore del gesto a denunciare quanto aveva compiuto. «Ho colpito di nuovo - ha detto - ho fatto una X sulla lapide che ricorda il Savonarola in piazza Signoria perché c'è una frase senza senso». Cannata, 58 anni, palermitano d'origine e pratese di adozione, divenne famoso il 14 settembre del 1991 quando prese a martellate il secondo dito del piede sinistro del David di Michelangelo esposto al museo dell'Accademia (per quel gesto è stato alcuni anni rinchiuso nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo). Nei giorni scorsi era tornato a far parlare di sé per essere stato denunciato a causa di molestie telefoniche nei confronti di una giornalista a Roma. Uomo dal carattere mite, Cannata - ex studente di estetica al Dams - ha un rapporto di amore-odio per l'arte. Per la cronaca è un «vandalo» perché dall'episodio del David non si è più fermato. Si è accanito sull'affresco di Filippino Lippi «Le esequie di Santo Stefano» custodito nel duomo di Prato (13 ottobre 1991); ha danneggiato irreparabilmente la tela di Michele di Raffaello delle Colombaie «L'adorazione dei pastori» nella basilica di Santa Maria delle Carceri, sempre a Prato (15 dicembre 1991); ha scarabocchiato con un pennarello il dipinto di Pollock «Sentieri ondulati» conservato alla Galleria nazionale di arte moderna a Roma (26 gennaio 1999); si è accanito, sempre con un pennarello, sulla statua «Gentiluomo a cavallo» di Marino Marini, conservata nell'omonimo museo fiorentino e ha invitato un visitatore a guardarlo mentre si «esibiva» (9 febbraio 2000). È stata però ripulita la lapide che ricorda il martirio di Girolamo Savonarola. I tecnici della ditta con la quale il Comune ha un contratto per la manutenzione dei monumenti è intervenuta ieri mattina sotto la responsabilità del Servizio Belle Arti del Comune per rimettere completamente in sesto la lapide. «Siamo intervenuti immediatamente - ha detto l'assessore alla cultura Simone Siliani - e ora la questione è stata risolta, ma rimane il fatto che a pochi metri dal luogo in cui Cannata ha compiuto il suo gesto, doveva essere attivo un servizio di guardia giurata istituita e pagata dal Comune dopo l'atto vandalico che ha coinvolto il Biancone. Sarà quindi nostra cura - ha aggiunto Siliani - fare delle opportune verifiche in merito».
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