Jesi, la cultura prima vittima dei tagli di MATTEO TARABELLI Il Messaggero (Ancona) 13 ottobre 2005
Giovedì 13 Ottobre 2005 Chiudi Finanziaria 2006. Scenari amari per i 200 collaboratori della Fondazione Pergolesi-Spontini. E domani non va in scena “Falstaff”
L’assessore Romagnoli: «In queste condizioni sono a rischio anche molti servizi»
JESI – Il Comune di Jesi fa i conti con i tagli della Finanziaria 2006. Se la discussa manovra governativa rimarrà tale e quale, l’amministrazione comunale dovrà fronteggiare una riduzione delle spese correnti di 2.607.000 euro, equivalente alla percentuale di restrizione dei trasferimenti agli enti locali (6.7%), indicata dal ministro dell’economia Giulio Tremonti e approvata a fine settembre dal consiglio dei ministri. Ma secondo l’Anci, associazione nazionale dei Comuni, la legge finanziaria peserà almeno quattro punti percentuali in più dei numeri dichiarati, nonostante il divieto governativo di ridurre le spese per il personale e per i servizi sociali. Questo significa che il Comune di Jesi, prendendo a riferimento il bilancio 2005, ha una spesa corrente di 40 milioni di euro. Pertanto, se si verificassero le ipotesi dell’Anci, il Comune sarebbe costretto a tagliare servizi fino a 4 milioni. Una vera e propria stangata sul bilancio locale dunque, da coprire mediante la riduzione di alcuni servizi di primaria importanza per la comunità. Cultura in primis. A seguire tutte quelle attività connesse ai servizi educativi, con pericolose ricadute sugli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni erogate. «Con questa Finanziaria – spiega il sindaco Belcecchi – il Governo farà ricadere sugli enti locali, governati in maggioranza dal centrosinistra, la propria incapacità di gestire le risorse pubbliche, e cercherà quindi di trasferire sotto forma di responsabilità politiche le proprie carenze amministrative». Incalza l’assessore alle finanze, Simona Romagnoli. «La Finanziaria 2006 penalizzerà fortemente i cittadini – sostiene – Colpire gli enti locali significa aggravare la situazione degli unici settori che hanno sempre garantito il patto di stabilità mediante la gestione corretta e oculata delle risorse disponibili. Se tutto resterà tale e quale quindi, così com’è stato ipotizzato dal ministro Tremonti, saremo costretti a mettere in discussione alcuni servizi». A rischiare maggiormente saranno gli eventi culturali. Per questo il Teatro Pergolesi domani sera accantonerà le musiche di Giuseppe Verdi, l’architrave melodica del secondo Falstaff , per scioperare. A dar man forte alla protesta interverrà anche l’assessore regionale alla cultura, Giampiero Solari. «La Finanziaria taglierà 164 milioni di euro al Fondo Unico dello Spettacolo – ricorda l’assessore alla cultura Leonardo Animali – Per la Fondazione Pergolesi-Spontini, l’ente che cura la stagione lirica cittadina e l’omonimo festival di settembre, questo significa una decurtazione di circa 286mila euro e difficoltà enormi nella gestione dei circa 200 collaboratori, che contribuiscono a elevare la qualità della nostra offerta culturale» . E’ a rischio dunque l’occupazione delle centinaia di figure professionali che ruotano attorno al mondo del teatro e dell’intrattenimento cittadino. «E’ difficile quantificare in termini di occupazione i tagli previsti dalla Finanziaria – ribadisce Animali – E’ chiaro che se la stagione lirica dovesse essere ridotta per mancanza di fondi, si ridurrebbero di conseguenza anche le ore lavorative dei 200 collaboratori della Fondazione Pergolesi Spontini. Per ora quindi possiamo parlare esclusivamente di limitazioni temporali più che di licenziamenti». E saranno proprio questi gli argomenti che domani sera, a partire dalle ore 21, saranno affrontati dalle autorità politiche e culturali della regione al Teatro Pergolesi di Jesi.
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