(Milano) Alla festa del contemporaneo tutti presenti tranne i musei Barbara Casavecchia La Repubblica – Cronaca Milano, 12-OTT-2005
Luci e ombre sulla nuova rassegna presentata ieri dall'assessore Zecchi
MILANOCONTEMPORANEA, ovvero dieci giorni d'arte, performance e incontri, dal 14 al 23 ottobre, organizzati dall'assessorato alla cultura del Comune. L'affollato programma - distribuito in varie sedi e scaricabile dal sito www.comune.milano.it - comprende un centinaio d'appuntamenti: 13 sono "eventi speciali" a ingresso gratuito promossi dal Comune, gli altri rientrano nella programmazione autonoma di teatri, spazi espositivi, fondazioni e gallerie che aderiscono all'iniziativa, confluendo in un unico cartellone. Che nasce con l'obiettivo di «valorizzare la vocazione di Milano alla sperimentazione, alla creatività e alla ricerca. E di aprire la città a tutti», come dichiara l'assessore Stefano Zecchi. Il taglio del nastro è previsto per venerdì 14 a mezzogiorno, all'Ottagono, dove il megaschermo di 1NVIDE0 proietta una rassegna di videodanza accompagnata da performance live, e dove sarà presente un infopoint sulle mostre in corso. Sono previsti concerti (Dal Verme), maratone letterarie (Palazzo Sormani, Palazzina Liberty), videoinstallazioni (Superstudiopiù), spettacoli (Besana), incontri di "filosofi, attori, scienziati, poeti e altri spiriti gaudenti" (Palazzo Reale), convegni su ricerca e salute (Palazzo Marino). Francesca Pasini e Lucia Matino curano Aperto per lavori in corso: una collettiva sperimentale che coinvolge 15 giovani artisti d'area milanese, invitati per una settimana a utilizzare gli spazi del PAC come atelier, allestendo progetti inediti. Si parte il 15 ottobre alle 16, con una performance di Marcella Vanzo, seguita da Cesare Viel, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. Non è un caso che gran parte delle iniziative si concentri il 15 (quando, dalle 12 alle 24, funzionerà un servizio navette ATM): Milanocontemporanea è un'estensione della prima Giornata del Contemporaneo, promossa dalla Direzione per l'Architettura e l'Arte Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali e dall’AMACI (Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani). Il problema è che, a differenza delle altre 22 città partecipanti, a Milano un museo che possa fregiarsi di questo titolo non c'è. E che, secondo quanto dichiarato ieri da Zecchi in conferenza stampa, i lavori all'Arengario e alla Bovisa non inizieranno certo nei prossimi mesi, quando i festosi riflettori del Comune sul "museo diffuso" di questa città si saranno spenti da un pezzo.
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