NAPOLI: Arte, il Circolo dei Maestri 15 capolavori a Capodimonte STELLA CERVASIO 08/10/2005, La Repubblica, Napoli
Presentate le nuove opere acquistate dal Museo: da Spadaro a Giordano a Solimena
STORIE di quadri, quadri con una storia. La racconta, con sottolineature all'apparenza facete, in realtà, come si dice, "giornalistiche", Nicola Spinosa, presentando quindici nuove opere comprate da antiquari, ad aste e da privati per il museo di Capodimonte. Un "pacchetto" di acquisizioni che negli ultimi tre anni sono andati a riempire certi vuoti nel grande mosaico di quasi tre secoli di pittura e scultura di Napoli e per Napoli documentati dal nostro piccolo Louvre (che però va oltre, giungendo fino al contemporaneo) .
Cinque milioni di euro in dieci anni è il consuntivo di spesa, scrive il viceministro Antonio Martusciello. La presentazione delle nuove creature è un momento suggestivo e costituisce anche una tregua da telefoni e fax per la squadra di funzionari del Polo museale, che lavorano freneticamente alla mostra di Domenico Morelli ma soprattutto ali impegnativa impresa di convincere i musei di tutto il mondo a concedere i prestiti per esporre una ventina — e sono davvero tanti — di ritratti di Tiziano.
Ma per il momento, da oggi vedremo al secondo piano per prima cosa un Ritratto virile di giureconsulto o poeta attribuito a Girolamo Santacroce (sala 70).
La scultura che a Napoli ha avuto grandi presenze, da Laurana a Gagini, senza mancare all'appuntamento con gli influssi michelangioleschi, si può vedere più a San Martino che a Capodimonte.
Il robusto e serio signore di marmo del primo ventennio del Cinquecento si situa in questo contesto. Passando alla sala 76, pronto al confronto con l'altra Ultima cena in deposito da Sant'Eligio ai Vergini, il fiammingo Dirk Hendricksz, diventato nella parlata napoletana Teodoro D'Errico, quello, per intendersi, del soffitto di San Gregorio Armeno. Tra i commensali un po' vitrei mutuati da Barocci, in alto a sinistra un misterioso elegante "aggiunto", guarda fuori dal quadro. Sala 94: lo straordinario Giochi di bimbi di un Cavallino "maturo" e, di fronte,sparata dall'oscurità come i fluorescenti ectoplasmi dei coevi quadri di Cavallino stesso (che aveva visto l'ultimo Stanzione), la Sant'Agata visitata in carcere da San Pietro di Antonio De Bellis. Un pittore da scoprire nella chiesa di San Carlo alle Mortelle. Lasala95, accanto alla Maestra di scuola di Aniello Falcone (capolavoro della famiglia di lady Diana) ha accolto La strage degli innocenti di Micco Spadaro. Studiato da Brigitte Daprà,il quadro testimonia l'irresistibile ansia di Gargiulo di trasferire nel mondo brulicante la scena avvenuta nel chiuso delle stanze di Erode.
Opera "pagana" di Luca Giordano che mancava al museo, costo400milaeuro, valore sul mercato un milione e mezzo, Perseo taglia la testa di Medusa si incontra nella sala 101. Era lo specchio della vita di un anziano ingegnere che lo teneva in camera da letto. Solo la morte ha potuto separarli.
Nella sala 104, un pezzo di storia di Napoli ricomposto: il Ritratto di Carlo III d'Asburgo che Solimena — uno che oggi non avrebbe viaggiato in aereo—tradusse su tela da una miniatura per il re di Spagna e di Napoli che fu poi imperatore a Vienna col nome di Carlo VI. Nella sala 106 due olii di Fischetti e l'intenso, "moderno" ritratto del Pastore di Traversi.
Il cerchio si chiude nel salotto (sala 43) al primo piano dell'appartamento storico, dove, accanto a due eruzioni del Vesuvio è stata collocata la più tranquilla Veduta della Solfatara di Pierre-Jacques Volaire. Grande pittura di paesaggio che detterà lal linea a Turner, Corot, e reinsegnerà Napoli a Pitloo e Gigante. Tutto vai bene una visita al colle, magari oggi stesso.
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