Scavi, acquisiti gli atti "sospetti" Carmine Alboretti il Giornale dì Napoli 07-OTT-2005
Pompei. Un lungo faccia a faccia con il Soprintendente Pietro Giovanni Guzzo (nella foto). I due ispettori inviati dal Ministro Rocco Buttiglione a Pompei per "approfondire" la vicenda dei presunti abusi edilizi perpetrati dalla Soprintendenza (installazioni provvisorie, realizzate per consentire l'effettuazione dei lavori di ammodernamento delle biglietterie, mai smantellate, un deposito bagagli a viale delle Ginestre non in linea con le prescrizioni vigenti, una tettoia "sospetta" in piazza Anfiteatro) e quella dell'affidamento di un book shop ad una società nel cui consiglio di amministrazione figura la consorte del professore, hanno chiesto ed ottenuto tutti gli incartamenti. Dopo hanno fatto ritorno alla "base", senza profferire parola. Gli "007" ministeriali, Angelo Maria Ardovino e Maria Antonietta Leone si sono trattenuti per circa tre ore, incontrando anche il direttore amministrativo Luigi Crimaco e recandosi di persona nei punti "incriminati". La "visita", presentata come un "atto dovuto" dopo il clamore suscitato dalle allarmanti notizie apparse sui principali organi di informazione, si è svolta in un clima "rovente", ma all'apparenza cordiale. Mentre gli ispettori espletavano il proprio lavoro era in corso la conferenza stampa di presentazione della ricollocazione del Mosaico di Alessandro in copia consustanziale nella casa del Fauno. Il che, ovviamente, non ha impedito agli "emissari" di Buttiglione di passare al setaccio le "anomalie" riscontrate dagli agenti della Polizia Locale nel corso del blitz delle scorse settimane. I caschi bianchi del presidio di piazza Schettino, coordinati dal maggiore Salvatore Contaldo e dal capitano Gaetano Petrocelli, ma che, nella circostanza erano guidati, interinalmente, dal tenente Fernando Fontanella, hanno provocato un autentico "terremoto". Sisma, però, che sembra non aver scosso più di tanto il numero uno della Soprintendenza, attaccato duramente dal senatore di Alleanza Nazionale, Luigi Bobbio (firmatario di ben due interrogazioni parlamentari, ndr) che ne ha chiesto, senza mezzi termini, le dimissioni, anche in virtù della mancata utilizzazione dei fondi a disposizione dell'ente. Stando a quanto risulterebbe dagli atti dei "fischietti" di piazza Schettino,l'esercizio commerciale gestito dalla società "Electra" avrebbe operato in assenza di sarebbe stato del tutto sconosciuto agli uffici di Palazzo de Fusco. Circostanza, questa, smentita dai vertici aziendali. Di qui la decisione del Ministro Rocco Buttiglione di fare piena luce, attraverso l'invio di eminenti dirigenti del proprio dicastero. All'esito della consegna della relazione saranno adottati i provvedimenti del caso. Inutile dire che le polemiche non giovano all'immagine di uno dei siti archeologici più noti e visitati al mondo. Sulla vicenda e sulla visita degli ispettori al sito archeologico sono intervenuti i sindacati. «Per quel mi riguarda Guzzo gode di tutta la fiducia della mia organizzazione e quanto sta accadendo mi vede completamente estraneo. La Cisl non è mandante né di ispezioni né di quanto altro». Lo ha affermato il segretario generale della Cisl beni culturali, Claudio Calcara, che esprime solidarietà «al soprintendente Guzzo per quanto sta avvenendo in queste ore». Ad esprimere la loro solidarietà nei confronti di Guzzo sono intervenuti anche i lavoratori della Soprintendenza di Napoli, che, attraverso le parole del responsabile nazionale dei beni culturali della Cgil Funzione pubblica, Libero Rossi, incontrato nel corso di un'assemblea, hanno espresso preoccupazione per le polemiche e denunciato gli attacchi mediatici condotti da alcune sigle sindacali.
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