Firenze Mostre, conti in rosso. Servono altri 800milaeuro Paola Fichera LA NAZIONE cronaca Firenze 06-OTT-2005
In Palazzo Strozzi, prestigiosa sede di Firenze Mostre, gli spifferi non mancano. E in ballo ci sono la 'salute' del presidente della spa, Giorgio Bonsanti e, soprattutto, quella del bilancio della società. Palazzo Vecchio deve trovare entro la fine dell'anno altri 500mila euro per ripianare le casse sempre troppo vuote della spa. E' un passaggio indispensabile per poi dare il via alla trasformazione della società per azioni in quella Fondazione per la cultura attesa da oltre un anno e presentata come ricetta risolutiva per la promozione delle mostre e degli eventi in una città che, da tempo ormai, soffre di colpevoli lacune sotto questo aspetto. L'ultimo a puntare il dito e a chiedere spiegazioni su quello che sta succedendo nelle stanze di Palazzo Strozzi è il consigliere comunale di Forza Italia, Gabriele Toccafondi. Non nuovo nel rifare i conti delle partecipate. «Fino dalla sua nascita — spiega — ha palesato un bilancio in difficoltà fino a culminare in una perdita milionaria, ma con un saldo attivo in banca di circa 1,8 milioni di euro. Ed era solo il 2004. Una situazione che portò la giunta a varare, nell'ottobre 2003, l'accensione di un mutuo per circa 300mila euro a copertura di quel disavanzo. Ma bastarono pochi mesi per scoprire che il buco di bilancio era ben più profondo». Da quel momento inizia il calvario di Firenze Mostre, prima con il lancio della Fondazione, firmato dal presidente della Camera di Commercio, Luca Mantellassi, poi con la clamorosa uscita di scena dell'allora presidente Franco Camarlinghi, organizzatore sì dell'ottimo successo della mostra su Botticelli, ma reo di conti troppo rossi per continuare a sostenere la sua poltrona. Marcello Fazzini, chiamato a sostituire Camarlinghi, lascia il campo a pochi mesi dalla sua nomina. E' la Provincia a cercare di far galleggiare il transatlantico in difficoltà con il suo ingresso nella società. Un milione e 300mila euro di investimento per lanciare la Fondazione. In quella circostanza (più o meno un anno fa) il Comune si impegnò a ripianare i debiti. Ma la mostra (che doveva essere a costo zero) dello scultore Folon non è bastata. La cassa continua a piangere e Palazzo Vecchio ha già mobilitato il generale del bilancio, Tea Albini, per risolvere il problema. I privati, seppure con molti dubbi, hanno acconsentito a sborsare altri 300mila euro. Basteranno? E' una delle domande che si pone Toccafondi. E non è il solo, visto che anche sul fronte della neo entrata Provincia gli interrogativi non mancano, per non parlare delle categorie economiche, Industriali in prima fila, che hanno già posto alcuni veti sul contributo della Camera di Commercio. In tempi di tagli e di bilanci difficili, domande e veti legittimi.
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