Martusciello: «Ma il 2006 sarà l'anno di Tiziano» An. Fi. Corriere del Mezzogiorno Napoli 05-OTT-2005
NAPOLI — Venerdì prossimo a Capodimonte per accogliere il «ritorno a Napoli» del Carlo III di Solimena e degli altri capolavori acquistati dal dicastero negli ultimi anni ci sarà anche Antonio Martusciello; ma il viceministro ai Beni e alle attività culturali per ora si schermisce, e tiene a precisare che «il merito di queste acquisizioni è soprattutto di chi ha lavorato direttamente all'operazione, e cioè il soprintendente Nicola Spinosa: che ci ha messo la consapevolezza del compito affidatogli, ma anche qualcosa in più, la sua straordinaria passione per l'arte e per queste opere di cui oggi festeggiamo l'acquisizione da parte dei musei napoletani». Ovviamente, tiene a precisare Martusciello, «Spinosa è un dirigente di una struttura del ministero, dunque ha sempre lavorato di concerto con la direzione politica dei Beni culturali; e la sintonia con gli uffici centrali è stata sempre perfetta, rappresentando quel valore aggiunto che, unito all'impegno straordinario di Spinosa, ha reso possibile superare le difficoltà che a mano a mano si presentavano lungo il cammino». E, a riprova di questo rinnovato stile di lavoro, il viceministro cita il «Comitato di coordinamento delle mostre nazionali e internazionali» appena istituito con un decreto: «E' composto, oltre che dai capi e direttori generali dei dipartimenti di volta in volta interessati e dagli esperti appositamente nominati dal ministero, dai soprintendenti per i poli museali di Roma, Venezia, Firenze e Napoli e dai soprintendenti archeologici di Pompei e Roma». Tra i compiti del neo-comitato, due appaiono a Martusciello particolarmente rilevanti: «II compito di regolamentare il rientro delle opere d'arte in Italia e quello di disciplinare la questione dei prestiti delle opere. In quest'ultimo caso, stiamo affrontando per la prima volta il problema secondo una logica di sistema. Il ministero, in sostanza, attraverso il comitato individua i filoni culturali che caratterizzeranno la sua politica per l'anno successivo, centralizzando le informazioni relative alle iniziative e alle manifestazioni previste, in modo da evitare inutili sovrapposizioni e dispersioni di informazioni: se, ad esempio, si decide di organizzare una grande esposizione dedicata a Raffaello, tutte le soprintendenze dovranno saperlo in tempo utile e stabilire i contatti necessari per coordinarsi affinchè si possa mettere a disposizione le opere di Raffaello individuate». E già per le mostre napoletane del 2006, assicura Martusciello, si sta lavorando con questa logica: «Razionalizzare gli sforzi per fare in modo che le altre istituzioni museali concorrano, evitando sprechi e intoppi burocratici. Avverrà così per la grande esposizione che tra marzo e giugno avrà luogo a Capodimonte (con la collaborazione del parigino Musée du Luxembourg) e che sarà dedicata a Tiziano e al ritratto italiano del Cinquecento; oppure per la successiva mostra su Corrado Giaquinto (realizzata in tandem con il Palazzo Reale di Madrid). O per quella — ma siamo già al 2007 — sull'opera di Vincenzo Gemito».
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