Bobbio: «Guzzo deve andare via» Carmine Alboretti il Giornale di Napoli, 4/10/2005
Scavi, dopo gli abusi edilizi "spuntano" 120 milioni in cassa mai utilizzati
Pompei. «Guzzo deve andare via». Va dritto al "nocciolo" della questione, il senatore Luigi Bobbio che, nel pomeriggio di ieri, ha incontrato il direttore generale degli Scavi, Luigi Crimaco. Un faccia a faccia chiesto dall'autorevole esponente politico nazionale con l'intento di "fare chiarezza" su alcuni, importanti, questioni che riguardano la Soprintendenza Autonoma di Pompei, «da troppo tempo ai margini della realtà parlamentare». «Sono venuto qui - ha affermato il senatore - per capire le ragioni della mancata utilizzazione dei notevoli fondi a disposizione. C'è tanto da fare, eppure gli interventi realizzati sono pochi». La Sovrintendenza, secondo quanto è stato denunciato di recente anche dal segretario generale della Uil-Beni culturali, Gianfranco Cerasoli, pur avendo enormi fondi a disposizione, non li utilizzerebbe per migliorare l'offerta e le condizioni di lavoro. Ben centotrenta milioni di euro - quasi 260 miliardi di vecchie lire - non sono stati spesi. Un gravissimo danno all'economia del territorio, perché, senza investimenti, non si creano posti di lavoro e l'assenza di occupazione costituisce l'humus ideale nel quale attecchisce la criminalità organizzata. «Al city manager - prosegue Bobbio - ho chiesto l'andamento della convivenza con l'ineffabile Pietro Giovanni Guzzo. Penso che sia il caso di eliminare la sua figura e di concentrare tutti i poteri nelle mani del direttore generale, in quanto si tratta di un inutile doppione». E ancora: «Su Guzzo ho presentato una durissima interrogazione parlamentare. Non possiamo più tollerare la presenza di una emanazione bassoliniana che, peraltro, stando a quello che abbiamo appreso dalla lettura dei quotidiani negli ultimi tempi, ha un concetto molto elastico della legalità. Ove fossero confermati gli abusi edilizi riscontrati all'interno degli Scavi il messaggio per i cittadini sarebbe disarmante. La Soprintendenza che, giustamente, persegue i cittadini che violano le norme che disciplinano il settore edilizio, si renderebbe, essa stessa, artefice di violazioni. È incredibile». E in attesa di una risposta al quesito riguardante il mancato impiego di tutti quei soldi, Bobbio ha annunciato anche la presentazione di una seconda e più dettagliata interrogazione parlamentare.
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