Invito a Palazzo: le banche aprono al pubblico le loro residenze storiche Rita Dietrich L'Osservatore Romano 1/10/2005
ROMA, ottobre. Residenze medioevali, palazzi storici rinascimentali e barocchi testimonianza del passaggio delle più prestigiose famiglie aristocratiche italiane, collezioni d'arte e di arredi, e casali patrizi trasformati in banche, che per un giorno diventano musei, mostrando al pubblico tesori solitamente celati fra gli uffici e le sale per le riunioni aziendali: con la manifestazione «Invito a Palazzo», giunta alla sua quarta edizione, sabato 1° ottobre gli istituti di credito italiani apriranno le porte delle loro sedi, per condividere opere d'arte e collezioni private. «Il crescente numero di visitatori e di partecipanti che è stato registrato nel corso degli anni ha sottolineato il successo dell'iniziativa — ha commentato il presidente dell'Abi (Associazione bancaria italiana), Sella, durante la presentazione del programma dell'evento che si è tenuta martedì 20 settembre a Palazzo Altieri — da 50.000 persone del 2002 siamo passati alle 75.000 dell'anno scorso e adesso speriamo di poter raggiungere la soglia delle 100.000 presenze». Le novità di quest'anno sono tredici nuove sedi aperte per l'occasione e cinque nuove città partecipanti. Inoltre molte banche valorizzeranno la giornata organizzando anche concerti e mostre inerenti il periodo storico nel quale è stato costruito il palazzo. «Solitamente — ha aggiunto Sella — gli ambienti dove verranno accolti i visitatori sono adibiti a sedi lavorative, ma per un giorno tutto il patrimonio artistico e culturale di cui le banche sono proprietarie e custodi, con una spesa che si aggira intorno ai 300 milioni di euro all'anno, viene mostrato ai cittadini». Dalle 9 alle 19 del 1° ottobre 55 banche ubicate in 106 palazzi storici di 59 città italiane offriranno ingresso gratuito e visite guidate per ammirare il patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico contenuto nelle loro sedi. Diversi stili e periodi storici, dalle residenze medioevali agli esempi di architettura di inizio Novecento commissionati dalle banche stesse a famosi architetti contemporanei come Giovanni Greppi a Milano, Marcello Piacentini a Napoli e a Roma, Giovanni Michelucci a Firenze, Giò Ponti a Padova, Pier Luigi Nervi a Venezia e Renzo Piano a Lodi. Tutte testimonianze di impegnative ristrutturazioni o nuove costruzioni inserite nei progetti di riqualificazione cittadina eseguiti da questi architetti. E poi ancora arredi originali d'epoca ed esposizioni di collezioni di proprietà delle banche che rendono il sistema creditizio italiano un soggetto culturale attivo impegnato nella tutela e nella conservazione di beni artistici nazionali. Riuniti in diversi percorsi tematici che collegano fra loro le città, ogni palazzo racconterà la sua storia che comprende anche reperti archeologici ereditati dalle banche o scoperti durante lavori di restauro, come le rovine romane nei sotterranei di palazzo Spalletti-Trivelli, a Reggio Emilia, sede del Credito Emiliano, databili dal II al IV secolo d.C, o la collezione di villa Zito a Palermo, sede del Banco di Sicilia, la cui fondazione omonima ha sponsorizzato numerosi scavi a Selinunte, Soluto, Himera e Terravecchia di Cuti, oppure palazzo Calissano ad Alba, della Banca regionale europea, dove sono stati rinvenuti i resti dell'antica città Alba Pompeia del I secolo dopo Cristo. Molti palazzi sono del XVII secolo, compresi nel circuito barocco, progettati da famosi architetti dell'epoca: è il caso, nella Capitale, di palazzo Altieri, sede dell'Abi, e della Cappella di palazzo del Monte di Pietà della Banca di Roma, ambedue ideati da Giovanni Antonio De' Rossi. A Torino c'è palazzo Levaldigi, della Banca nazionale del lavoro, costruito fra il 1673 e il 1677 da Amedeo di Castellamonte, e palazzo San Giorgio, della Banca Antonveneta, ubicato in una delle zone più antiche della città. Testimonianza dell'articolato impegno degli istituti di credito nel campo del collezionismo, ad opera di lasciti e donazioni, sono le numerose raccolte di quadri, maioliche, incisioni, arredi, gioielli, sculture e monete che ripercorrono la storia delle città di provenienza, come la ricostruzione dello sviluppo di Genova dalla sua fondazione fino al barocco attraverso i dipinti custoditi presso la sede centrale della banca Carige, oppure le collezioni di monete e di quadri di proprietà della Fondazione banca agricola mantovana, conservate nelle sue due sedi di palazzo del Diavolo e palazzo Strozzi. E ancora, a Milano, palazzo Piermarini della Banca regionale europea, con affreschi provenienti dal Convento di santa Chiara, e il codice pergamenaceo contenente gli statuti del Monte di Pietà approvati da Ludovico il Moro nel 1496. A Prato, invece, verrà esposta a palazzo degli Alberti, sede della Cariprato, un'importante collezione di capolavori di maestri toscani, come la Madonna con Bambino di Filippo Lippi, la Crocifissione di Giovanni Bellini e la Coronazione di Spine del Caravaggio. Un capitolo a parte è stato dedicato alle valorizzazioni di palazzi più moderni come la Direzione generale della Banca nazionale del lavoro di Roma che contiene affreschi e quadri del Lotto, del Barocci e del Canaletto o la collezione custodita a palazzo Dexia Crediop, del tardo Ottocento, sempre a Roma, che annovera opere del Veronesi, di Gaspar Van Wittel e Pier Francesco Mola. Particolari sono anche alcuni reperti e testimonianze della nascita del sistema creditizio italiano, custodite nelle storiche sedi del Banco di Santo Spirito, del Monte dei Pegni o del Monte Frumentario, fra i primi istituti nel XV secolo sorti per proteggere contadini, popolani e famiglie patrizie in decadenza dalla morsa degli usurai. Fra le raccolte vi sono le prime cedole costituenti i prestiti effettuati o titoli di deposito. A Roma i palazzi che aderiranno alla manifestazione saranno sette, per la maggior parte situati nel centro storico e collegati con una navetta. Oltre alle più recenti costruzioni della Direzione generale della Bnl e del palazzo Dexia Crediop, saranno visitatali la Cappella barocca del palazzo del Monte di Pietà con decorazioni di Giovanni De' Rossi e il bassorilievo della Pietà di Domenico Guidi, i prestigiosi saloni e arredi di palazzo Altieri, residenza del Cardinale Emilio Altieri, divenuto Papa nel 1670 con il nome di Clemente X, palazzo de Carolis di Capitalia, con la famosa scala a chiocciola di Alessandro Specchi, palazzo Mancini, ex Accademia di Francia e dalla seconda metà dell'800 succursale romana del Banco di Sicilia, e palazzo Verospi (Unicredit Banca) con la loggia affrescata da Francesco Albani. Tutti i dettagli sulle città partecipanti e sui monumenti sono disponibili sul sito istituzionale dell'Abi, www.abi.it.
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