Lazio. Una legge per rilanciare il turismo dei castelli Susanna Novelli Il Tempo - cronaca Roma 1/10/2005
I Castelli del Lazio come i Castelli della Loira. Un grande circuito turistico e culturale ricco di storia e tradizione, non è solo il tema del convegno internazionale «Il Medioevo ritrovato» che si è tenuto nel Castello degli Odescalchi, promosso dalla società Manieri del Lazio in collaborazione con la Regione e il Comune di Santa Marinella, ma un progetto concreto per riqualificare le 180 fortezze presenti nella nostra Regione e realizzare itinerari storici, di tradizioni ed eventi legati all'anno Mille. Del resto le fortezze medievali del Lazio rappresenano un patrimonio monumentale per troppo tempo sottovalutato, a tal punto che sui cento castelli di proprietà pubblica la metà risulta praticamente sconosciuta, mentre nella maggioranza dei casi le fortezze non hanno le strutture adatte alle visite pubbliche. Nell'elenco quelli di Santa Severa, San Polo dei Cavalieri, Ariccia, Rocca Pia di Tivoli, Bracciano e così via. Riqualificare e rivitalizzare i castelli laziali significherebbe dunque dare un sensibile contributo alla cultura e al turismo. E invece oggi su 100 castelli di proprietà pubblica, circa la metà ha bisogno di interventi di riqualificazione e altri ancora di migliorare la fruizione per i cittadini e l'offerta di attività. Di questi 20 sono quelli restaurati, 25 quelli in fase di restauro, 52 avrebbero necessità di sistemazione, 53 sono in buono stato e 30 sono ruderi. Le cifre sono state riportate in un Cd-rom realizzato dalla Società Manieri del Lazio. «Siamo convinti - ha affermato l'architetto Anna Claudia Cenciarini, presidente di Manieri del Lazio - che per vendere il Medioevo nel mercato turistico, si debba uscire dalle grandi città e creare circuiti organizzati e funzionali anche nei piccoli comuni. Luoghi, questi, tutti ricchi di storia e di testimonianze monumentali che la nostra attività ha dimostrato negli anni di saper rivitalizzare attraverso l'organizzazione di di itinerari, mostre e convegni». Ha detto l'assessore regionale alla Cultura Giulia Rodano: «La Regione ha investito negli ultimi sei anni poco più di 8 milioni di euro per il restauro di rocche, manieri e castelli del suo territorio. Se si pensa che un Comune su due nel Lazio ospita una di queste strutture, l'erogazione dei fondi avvenuta finora non è certamente sufficiente». L'assessorato intende lanciare «un nuovo strumento di tutela del patrimonio, ovvero una legge sulla promozione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali». |