Un patrimonio rubato L'Unesco dica la sua PIA BACCHIELLI Corriere Adriatico 30-SET-2005
ANCONA - Lisippo, non finisce qui. E certo per l'onorevole Lusetti, vicepresidente della Margherita, c'è da mordersi le mani quando pensa a quel "patrimonio artistico, culturale, storico e archeologico" che appartiene all'Italia intera e che Fano si lasciò sfuggire. Farlo tornare in Italia - scrive Lusetti in una lettera pubblicata ieri su Repubblica - "sarebbe di per sé l'affermazione di un principio di trasparenza e correttezza nei rapporti internazionali". Lusetti ha rivolto al ministro degli Esteri e dei Beni culturali un'interrogazione affinchè si indaghi "se e come questo capolavoro sia uscito illegalmente e di conseguenza siano adottate iniziative affinchè si giunga alla sua restituzione". E qui sta il punto. Perché gli americani non sembrano per niente sensibili alla questione. Non scuote le coscienze neanche queir indagine interna pubblicata dal Los Angeles Times e ripresa da Vittorio Zucconi su Repubblica proprio sul Paul Getty Museum che proverebbe il flusso enorme di oggetti trafugati - in gran parte dall'Italia - oggi vanto della ricca collezione del magnate Usa. Che fare allora? "Sono i nostri governi a dover spingere", spiega da Washington Zucconi che invoca a riguardo persino l'interessamento dell'Unesco. Due gli inghippi. Provare la provenienza illegale dell'opera e, quindi, intraprendere un'azione internazionale. Procedimenti alquanto difficoltosi entrambi. Dauna parte perché "in tutta la storia dell'arte, fra saccheggi e furti, la purezza e la castità sono solo un'utopia". Dall'altra e'è il fatto che la collezione Getty è privata. "Il loro vanto? Non un centesimo di soldi pubblici. E il governo avrebbe in caso notevoli difficoltà a far valere le ragioni di qualsiasi altro Paese". In fila a chiedere la restituzione di reperti, un lungo elenco di pretendenti dalla Grecia, alla Cina, alla Cambogia. Basta accontentarne uno e si aprirebbe "un vero e proprio vaso di Pandora". Un processo irrefrenabile. E allora? "Potrebbe intervenire l'Unesco, come garante del trafugamento dei tesori dell'umanità", suggerisce Zucconi. Altro piccolo particolare, tra governo Usa e le organizzazioni Onu non corre buon sangue. "E l'ostilità - dice Zucconi - non aiuta". Scende in campo anche l'assessore regionale alla Cultura Giampiero Solari. "Bisogna fare di tutto per riportare il Lisippo in Italia. Ma certo facile non è", dichiara. Serve un'azione diplomatica, capace di mettere in campo tutte le forze possibili. Di più. "Ci adopereremo per prendere contatti direttamente col Paul Getty Museum". Strada lunga e tortuosa ma l'assessore non dispera. "Una questioneche naie sue vie formali e logiche. Tutte da studiare". Carlo Ciccioli, coordinatore regionale e capogruppo di An in consiglio, promette dal suo canto di coinvolgere il sottosegretario Bono e il ministro degli esteri Fini "per le iniziative da prendere". La questione, ricorda, è stata sollevata proprio da un consigliere di An. E Fini, buon amico, ascolterà.
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