Beffa allo Stato, il lago ai privati and. ill. IL MATTINO 30-SET-2005
Lucrino, formalizzato l'atto di vendita. Regione e Provincia: il documento è nullo
L'ente di piazza Matteotti «Se la gestione toccherà a noi invieremo la polizia provinciale e ne prenderemo possesso»
L'assessore Di Letto «Non potevamo comprare quello che già è nostro»
Pozzuoli. In bilico tra una compravendita e un progetto di sviluppo annunciato dagli enti pubblici. Ecco la situazione attuale del lago Lucrino, a Pozzuoli. La vendita del bacino è andata avanti. Anzi: lo specchio d'acqua ha cambiato proprietario, restando saldamente nelle mani dei privati. La vendita non si è fermata neanche davanti al documento di Regione, Provincia, Sovrintendenza; qualche settimana fa gli enti locali hanno informato la proprietaria che quello specchio d'acqua è già un bene demaniale e dunque la vendita è nulla. Clotilde Schiano, che ha avuto in eredità il Lucrino da suo padre, ha nelle mani un titolo di proprietà e lo ha passato alla società Elgea che è anche affittuaria del lago. Senza remore, come avrebbe fatto chiunque al suo posto. E c'è da aggiungere che è pronta a rivolgersi al Tar per far valere il suo diritto, se ce ne fosse bisogno, come pure è già accaduto. È arrivata al notaio l'informativa degli enti pubblici che si sono avvalsi della legge Galli, in base alla quale si considerano gli specchi d'acqua di proprietà del demanio già dal 1993. Ma i privati sono andati avanti ugualmente. Come era prevedibile, anche perché in tredici anni non è stato mai esercitato il diritto di proprietà da parte degli enti pubblici. «Abbiamo saputo che la scrittura privata di vendita è stata conclusa comunque - spiega il vicepresidente della Provincia, Antonio Pugliese - ma non ci preoccupiamo, per noi quell'atto non vale. La settimana prossima convocheremo una riunione con i nostri avvocati, dobbiamo capire chi tra gli enti pubblici deve esercitare la gestione. Se tocca a noi faremo un'azione eclatante, prendendo possesso del lago attraverso gli uomini della polizia provinciale». Un gesto insomma per dimostrare che lo Stato c'è. Anche perché finora nessuno si è accorto che il Lucrino era un bene comune, un patrimonio di tutti. Tant'è che nessuno si è preoccupato degli scempi, delle colate di cemento, delle discariche abusive, della pesca di frodo. Lo sviluppo? È in un plico di venti pagine: oggi la Regione presenterà al ministero dell'Ambiente e all'Unione Europea il progetto «Life» che prevede un'oasi naturale lungo il sentiero che circonda il bacino e immagina la nidificazione di uccelli spariti da trent'anni, come il falco di palude, la muretta tabanata che altro non è che un'anatra rara dal colore bruno e cangiante che vive negli acquitrini. «L'atto di vendita privata è nullo - ribadisce l'assessore regionale Marco Di Lello - noi non potevamo di certo comprare un lago che è già nostro. Lo dice la normativa. E' vero in tredici anni, da quando è in vigore la legge Galli, nessun ente pubblico ha esercitato il diritto di proprietà, ma ora è diverso. La svolta è vicina». Di fatto però tutto lascia prevedere che anche per il Lucrino, come è accaduto perl'Averno, tutto potrebbe bloccarsi in una pastoia burocratica. L'ex proprietaria Clotilde Schiano ha prima affittato il «suo» lago, poi lo ha venduto e ha già in corso un contenzioso con la Provincia per il possesso dei canali che legano insieme il bacino con il mare. Insomma, questa vicenda è più complessa di quanto si possa immaginare anche se chi rassicura: «Ci sono già due sentenze della Cassazione che ribadiscono la proprietà demaniale degli specchi d'acqua, il Lucrino è di tutti», dice Francesco Escalona, presidente del parco dei Campi Flegrei, l'ente che si candida a gestire 0 bacino, se è vero che il privato ne perderà il possesso.
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