Controvariante, no dei Beni culturali Nicola De Rossi Il Gazzettino – Venezia, 29/09/2005
Coma si temeva, il Ministero ai Beni Culturali ribadisce il no del Soprintendente del Veneto alla "controvariante Combi": ora le residue speranze del paese di allontanare il Passante dal centro abitato sono legate alla politica, ma Martellago è già sul piede di guerra. Non è bastato il prodigarsi del Commissario alle Grandi Opere del Nordest Bortolo Mainardi, che nell'accordo con i Comuni "ribelli" in cambio del ritiro del ricorso al Tar si era assunto anche l'impegno di riposizionare il tracciato nel terreno agricolo vicino a villa Combi, dov'era previsto prima che Soprintendenza e Ministero ai Beni Culturali ottenessero dal Cipe di spostarlo a est (variante Combi) per evitare l'area a vincolo. A smuovere le acque non sono servite né le soluzioni prospettate da Mainardi per conciliare le esigenze di tutela del bene, passando in tunnel nel campo vincolato, né il dossier dove smonta le argomentazioni addotte dal Soprintendente del Veneto Monti per estendere (nel ‘98) il vincolo dalla villa al terreno vicino, né la sua proposta finale "di buon senso" di mantenere comunque il vincolo salvo una fascia marginale del 10%, per far passare l'autostrada. A questo punto sul piano tecnico la partita è chiusa. Mainardi, pur avendole tentate tutte, come "facilitatore" dell'opera non può portare al Cipe la contro-variante col no dei Beni Culturali, rischiando di innescare ricorsi. Suo malgrado dovrà dunque dare mandato al Commissario al Passante Vernizzi di riprendere l'iter degli espropri anche nel tratto della variante Combi, che era stato sospeso in attesa di sviluppi. A meno che "la politica non si faccia sentire con azioni forti su questo problema, facendo di Martellago un caso nazionale" come Mainardi stesso auspicava giorni fa in un duro attacco allo "strapotere delle Soprintendenze e dei veti dei suoi burocrati". L'invito è anche all' ex sindaco e onorevole Stradiotto, che infatti ha chiesto udienza al ministro Buttiglione per discutere del caso e promette battaglia. "Per lo spostamento c'è un impegno firmato dal ministro Lunardi che va rispettato. Anche perché è una questione di giustizia su cui Governo e Regione non possono far finta di nulla: un vincolo basato su presupposti storici falsi, come ha dimostrato Mainardi, non può condannare un paese ad avere l'autostrada a 500 metri dalla chiesa - sbotta il deputato - O sono in grado di dare una risposta sanando quest'ingiustizia, o dovranno comunque rivedere le proprie posizioni perché il gioco si farà "duro" e la popolazione e il Comune faranno le barricate. E io denuncerò in Procura Monti per aver dichiarato il falso per far estendere il vincolo. E' scandaloso che la Soprintendenza faccia gli interessi del privato e del più forte anziché della collettività, barando sulla storia".
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