PALAZZI DI GENOVA: Non solo soldi: le antiche dimore paradisi dell'arte Giulia Guerri LA REPUBBLICA - GENOVA 29 SETTEMBRE 2005
PER un giorno intero si trasformeranno in veri e propri musei, i sei palazzi storici di Genova— ora sedi di istituti di credito—che sabato primo ottobre dalle 9 del mattino alle 19 apriranno le loro porte al pubblico. Arrivata alla sua quarta edizione, l'iniziativa 'Invito a Palazzo' organizzata e promossa dall'Abi, anche per quest'anno ha voluto offrire ai cittadini e ai turisti la possibilità di andare a scoprire un patrimonio artistico che normalmente non è accessibile. Così i visitatori (per i quali l'ingresso è gratuito e che dovranno prenotarsi solo per Palazzo Pantaleo Spinola Gambaro) avranno l'occasione di vedere gli arredi, le collezioni di arti applicate e le pinacoteche che vengono conservati negli istituti bancari. «Insieme a Roma, Milano e Firenze, Genova è la città italiana con il maggior numero di palazzi aperti al pubblico — spiega il responsabile delle relazioni culturali Guido Palamenghi Crispi — e che rappresentano una risorsa immensa da un punto di vista artistico». Come la ex chiesa di Santa Sabina (sede di una delle succursali della Carige) costruita su due livelli con un ampio salone nella navata centrale e sullo sfondo due absidi con una preziosissima pala d'altare, la 'Santissima incarnazione' di Bernardo Strozzi. A Palazzo Pantaleo Spinola Gambaro (sede della Popolare Italiana) che sorge nel pieno centro di Genova, invia Garibaldi, e alla facciata esterna e severa contrappone la ricchezza degli interni decorati da famosi artisti genovesi. E Ancora Palazzo De Ferrari (sede della Banca di Roma) composta da un nucleo più antico che risale al 1437, mentre l'aspetto attuale è opera dell'architetto Carlo Barabino nel XIX secolo. Nei suoi locali si possono vedere cicli di affreschi e decorazioni realizzati nella prima metà del Seicento da Lazzaro Tavarone e Giovanni Battista Cartone e un secolo dopo da Lorenzo De Ferrari e Antonio Gioffi. «Le banche — continua Crispi—da sempre scelgono l'arte come il veicolo per trasmettere il proprio marchio e hanno risposto con grande interesse all'iniziativa perché ne comprendono l'importanza comunicativa e artistica». Non solo loro però, perché guardando le affluenze di visitatori negli ultimi anni i numeri sono aumentati parecchio: dalle 50 milapresenze del2001, anno del debutto, si è arrivati alla scorsa edizione a 76 mila.
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