VENETO: «Indietro non si torna, Ca' dei Ricchi sarà venduta e due giorni fa la Soprintendenza ha dato via libera» Il Gazzettino online, Treviso, Domenica, 25 Settembre 2005
Il Comune ha deciso di vendere Ca' dei Ricchi. E indietro non torna. Proprio due giorni fa ha incassato il via libera dalla Soprintendenza dei beni ambientali e architettonici del Veneto e, adesso, è imminente la pubblicazione del bando di gara.
«Ci abbiamo pensato a lungo prima di vendere questo prestigioso immobile, peraltro sottoutilizzato in quanto veniva aperta una sola stanzetta per ospitare esposizioni temporanee di quadri e null'altro. Abbiamo battuto tante strade diverse, compresa quella di cedere l'immobile ad altri enti pubblici o Fondazioni ma il bando esplorativo non ha suscitato alcun interesse e così ci siamo rivolti al mercato» spiega l'assessore Fulvio Zugno.
Che aggiunge: «La base d'asta è di 4 milioni e 384 mila euro per una superficie che comprende un negozio di 127 metri quadrati e tre piani (piano terra, primo e secondo) direzionali o residenziali in quanto il Prg consente il cambio di destinazione d'uso. È un palazzo storico, nel pieno centro cittadino, e la speranza è quella che non soltanto venga battuta la prima offerta ma ci siano rilanci sostanziosi».
La perizia di stima eseguita dall'architetto Toni Follina tiene infatti conto non soltanto della metratura di un immobile peraltro in mediocre stato di conservazione, ma anche della posizione e del valore storico dello stesso.
«L'idea di trasformare Ca' dei Ricchi in casa della cultura era stata sviscerata a fondo ed era stato ipotizzato un progetto, realizzato dal Comune stesso, per il recupero del piano terra a uso negozi e per la ristrutturazione dei restanti piani (come pubblicato ieri dal Gazzettino). Ma l'idea è stata accantonata a favore della vendita dell'intero edificio» sottolinea Zugno.
Al posto di Ca' dei Ricchi il Comune ha infatti interesse a comperare Santa Caterina, l'ex chiesa demaniale che è stata al centro di un corposo restauro sostenuto dal Comune stesso. «Abbiamo speso fondi sostanziosi per un bene che non è nostro ed è per questo che ne vorremmo entrare definitivamente in possesso» ci tiene a puntualizzare l'assessore. Così, in quest'ottica, si capisce il motivo della vendita di un gioiello di famiglia (Ca' dei Ricchi) per comperare l'enorme contenitore che è Santa Caterina. Ma c'è un altro sogno nel cassetto dell'amministrazione. Con parte dei proventi della vendita di Ca' dei Ricchi si potrebbe completare il restauro della seconda ala dell'ex Gil, per offrire all'utenza una biblioteca multifunzionale, con videoteca e altri servizi destinati soprattutto alle giovani generazioni.
«Si tratta di guardare avanti e di intercettare una richiesta di cultura che la città comunque esprime. Niente a che vedere con Ca' dei Ricchi, storico immobile che giaceva però praticamente inutilizzato e che il Comune non ha più ritenuto necessario mantenere» conclude Zugno.
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