Colosseo, la ripartenza Edoardo Sassi Corriere della Sera - Roma 14/1/2021
L’annus horribilis appena trascorso è costato alle casse del Parco archeologico del Colosseo 51 milioni di mancati incassi. Un danno enorme, senza calcolare quello — incommensurabile — della più ampia perdita culturale. Eppure, e al di là dell’auspicio di un’imminente riapertura — forse già questo sabato con un concerto dell’Accademia di Santa Cecilia, emergenza sanitaria permettendo e se si resterà in zona gialla — il 2020 è stato anche l’occasione per un’accelerata su restauri, ricerca e offerta di contenuti online. Con molte novità ricordate ieri dalla direttrice del Parco, Alfonsina Russo, in una conferenza servita sia da bilancio per quanto accaduto, sia da piattaforma di presentazione per quanto avverrà nel 2021 tra Colosseo, Foro, Palatino e Domus Aurea.
Capitolo nuove scoperte. La più importante è quella, ancora in corso di scavo, che riguarda la Domus Tiberiana. La reggia, altra notizia di ieri, riaprirà, dopo mezzo secolo, in autunno. E qui, nel corso dei lavori che porteranno all’allestimento di sei ambienti accessibili, è emerso nelle ultime settimane uno spazio sotterraneo finora ignoto e non toccato dai restauri di epoca moderna. «Si tratta— ha raccontato la direttrice — di un’area stratificata, con testimonianze a partire dal XVII secolo — resti dei banchetti ai tempi dei Farnese, con tanto di ostriche — via via fino a risalire al IV secolo dopo Cristo. Un percorso a ritroso nel tempo, con storie relative alle diverse epoche nelle quali questo ambiente fu occupato. Abbiamo ritrovato una fossa comune del XIII secolo, con resti di sette persone forse falcidiate da un’epidemia, un gruzzolo di monete del VII secolo e una lucerna ancora intatta nella sua nicchia, del IV secolo. E altro potrebbe emergere».
Novità, con possibile data di riapertura, anche per la Domus Aurea. La reggia neroniana, pandemia permettendo, si rivedrà dal 16 marzo. Nel frattempo saranno terminati i lavori per la nuova passerella, progettata da Stefano Boeri, che consentirà l’entrata direttamente nella celebre Aula ottagona. Doveva essere inaugurata nel febbraio scorso per la mostra dedicata a Raffaello e alla scoperta delle grottesche, mostra spostata come tutte le altre inizialmente previste nel 2020 (tra le altre, quella su Pompei, al Colosseo, e quella sull’archeologo Giacomo Boni nelle Uccelliere Farnese, che saranno dotate di nuova illuminazione).
Tra gli altri numerosi lavori previsti nel 2021 all’interno dei monumenti di pertinenza del Parco, il consolidamento e la ripulitura dell’Arco di Settimio Severo: «Con una tecnica sperimentale che prevede l’uso di batteri — ha spiegato Russo — si tratta di una specie di gel, che viene applicato sulle superfici e lasciato agire». Un metodo già usato per ripulire dipinti, evitando così il ricorso a corrosivi agenti chimici. «I lavori — ha concluso la direttrice — inizieranno a breve e dureranno sette mesi».
Futura arena mobile a parte (il bando per la ricostruzione che tanto fa discutere scade a febbraio), le altre novità relative al Colosseo riguardano i lavori sulla controfacciata (l’interno dell’attico, al termine si potranno aprire al pubblico i camminamenti panoramici) e una possibile inaugurazione ad aprile dei sotterranei recuperati.
Una scoperta anche al Tempio di Venere, dove sono riemerse tracce dell’antica «foglia d’oro» con cui era decorato il soffitto. Infine, iniziative verdi come il ritorno delle viti nell’area di Vigna Barberini al Palatino e, in estate, incontri e festival letterari, di cui uno dedicato a Dante, nella rinnovata Curia Iulia. Tutto Covid permettendo. |