Pienza (Siena). La Val d’Orcia scrive all’Unesco: proteggeteci dalle scorie nucleari. Grosseto: ora class action Aldo Tani Corriere Fiorentino - 9/1/2021
Al contrattacco. Incassato il colpo, la Val d’Orcia è passata all’azione. Con una lettera i sindaci di Pienza e Castiglione d’Orcia si sono rivolti alle massime autorità nazionali e mondiali dell’Unesco, cercando una sponda nella vicenda del deposito di rifiuti radioattivi. Una delle 67 aree idonee a ospitarlo, secondo la mappa realizzata dalla Sogin, si trova proprio a poche decine di metri, nel comune di Trequanda. «Con appena 60 giorni di tempo per le osservazioni, ci dobbiamo muovere — sottolinea Manolo Garosi, sindaco di Pienza — Per questo motivo abbiamo interpellato l’Unesco. La nostra volontà è di includere le loro considerazioni nei rilievi che presenteremo». L’altra firma in calce alla missiva è quella di Claudio Galletti, primo cittadino di Castiglione: «Vogliamo che le nostre ragioni siano ben supportate e quindi abbiamo pensato di rivolgersi a chi ha definito questo territorio “patrimonio dell’umanità”». Un titolo che non avrebbe più ragione di esistere. «Noi non abbiamo quella che in gergo si chiama “buffer zone”, una zona cuscinetto — spiega Garosi — Al di della strada verso Castelmuzio, c’è l’area individuata». Nel Grossetano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, a nome della Maremma, è intenzionato a portare avanti addirittura una class action. In qualità di presidente della Provincia, ha chiamato le singole amministrazioni a far fronte comune, mettendo a disposizione «la propria struttura per un’azione procedimentale e legale collettiva contro l’individuazione nel nostro territorio di un deposito di scorie radioattive (a Campagnatico, ndr )». Ma l’allarmismo non è condiviso da Luca Sani, deputato del Pd, che ha bollato la mappa come «una prima selezione di zone. Sicuramente una seconda e approfondita cernita escluderà luoghi ad altissimo pregio naturalistico come la Val d’Orcia e la Maremma. La scelta comunque non sarà calata dall’alto». Concetti espressi anche da Legambiente Toscana: «I nostri siti non sono certo in pole position». Neppure il premio in palio è così allettante. |