Uffizi, due ex ministri e un prof. nel cda delle Gallerie degli Uffizi Edoardo Semmola Corriere Fiorentino 5/1/2021
L’ex ministro dei governi Amato e Ciampi negli anni Novanta, Valdo Spini, e l’ex ministro del governo Hollande in Francia, Aurélie Filippetti, sono stati nominati insieme al docente di storia dell’arte Fulvio Cervini nel consiglio di amministrazione delle Gallerie degli Uffizi.
Nominati direttamente dal Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini al posto dell’ex presidente della Fiat Paolo Fresco e del professor Marco Cammelli, entrambi giunti a scadenza di mandato.
I due ex ministri affiancano nel cda gli altri due membri previsti per legge: il direttore degli Uffizi Eike Schmidt che svolge il compito di presidente del Consiglio di amministazione, e Stefano Casciu in quanto direttore regionale dei musei della Toscana. Per Valdo Spini è un ritorno «sul luogo del delitto» come ricorda scherzando perché quando nel 1992 presiedeva il comitato per i cinquecento anni dalla morte di Lorenzo il Magnifico riuscì ad avere un finanziamento speciale dal governo per il restauro di sei sale del museo sul lato di levante e per inaugurare la grande mostra dedicata a Lorenzo stesso per la ricorrenza del mezzo millennio.
«Sono molto onorato e mi sento in ottima compagnia» sorride Spini che non vede l’ora di rimettersi al lavoro «non appena potremo riaprire il museo». I primi obiettivi che si pone sono «completare i progetti già delineati, a partire dal Corridoio Vasariano e proseguire con l’ampliamento del museo». Perché «anche se siamo tra i primi dieci musei al mondo dobbiamo sempre rinnovarci e restare dinamici, mai sedersi sugli allori». Con il cda degli Uffizi, Valdo Spini è presente con un seggio in tre delle realtà culturali più importanti della città: è infatti vicepresidente del consiglio di indirizzo del Maggio Musicale e membro del comitato scientifico del Gabinetto Vieusseux. «E stavo pensando che a fine pandemia devo trovare il modo di far giocare insieme queste realtà in una sorta di “settimana di Firenze” di rilevanza nazionale e non solo attraverso una sinergia di calendari e attrazioni: vorrei fare tesoro delle lezioni che ci ha impartito questo periodo mortale per ogni realtà che ha un riverbero internazionale, per rinforzare il legame col territorio. C’è una gran fame di Uffizi diffusi e legati al territorio ed è un terreno che può dare risultati importanti», spiega ancora.
Firenze, ripensa Valdo Spini, «sta soffrendo tanto per il calo turismo e la rinascita degli Uffizi va pensata in chiave di un turismo nuovo, più dolce, rispettoso della città, che si sviluppi insieme alla città e in armonia con le esigenze dei fiorentini». |