Torino. Dal pane ai libri: una nuova vita per l’ex Gallettificio Paolo Morelli Corriere della Sera - Torino 5/1/2021
Dal pane ai libri, per l’ex Gallettificio militare di Torino inizia finalmente il percorso che lo porterà a una nuova vita. È partito in questi giorni, infatti, il primo lotto degli importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio all’angolo fra via Modena e corso Palermo, dirimpetto alla Nuvola Lavazza, grazie a un finanziamento di 7,2 milioni da parte del Mibact deliberato un anno e mezzo fa. Il caseggiato, nel quartiere Borgo Rossini, è in consegna alla Soprintendenza dei Beni culturali e l’obiettivo è farne un centro di documentazione sulla tutela territoriale piemontese. «Abbiamo archivi sparsi un po’ ovunque — spiega la soprintendente Luisa Papotti — e tre biblioteche tematiche: archeologica, storico-artistica e architettonica del paesaggio. L’idea è trasferire qui il contenuto di Palazzo Carignano e Palazzo Chiablese, mettendo insieme i tre grandi filoni, per creare una biblioteca consultabile anche dal pubblico, oltre a tutto il materiale documentale».
Si parla di fotografie e fondi di grafica, ad esempio. Gli archivi sono piuttosto ricchi e confluiranno in questa unica sede per facilitarne la fruizione al pubblico e agli addetti ai lavori. Non solo. L’interrato di Palazzo Carignano, una volta svuotato dai numerosi materiali che custodisce, tornerà a disposizione della Direzione regionale dei Musei del Piemonte e potrebbe, in futuro, ospitare anche delle esposizioni (con un collegamento alla sala ipogea). Ma per la «riconsegna» al pubblico dell’ex Gallettificio serviranno circa due anni. Intanto, ora, il «casotto» è circondato da un ponteggio che consentirà di intervenire sui problemi strutturali e preparare la futura reception e l’ufficio di vigilanza.
L’edificio, bombardato nel 1943 e abbandonato dal 1988, è stato occupato per pochi mesi nel 2005 e poi sgomberato, ma dal 2007 è all’interno di un progetto di valorizzazione che include anche l’adiacente ex Mercato dei fiori. Anche questa è una ferita aperta del quartiere (con l’ex Ospedale Maria Adelaide) ed è attualmente inutilizzato. Quanto all’ex Gallettificio, l’area interna è molto estesa e conserva ancora i vecchi forni per la panificazione e la produzione delle celebri «gallette» destinate ai militari.
«All’inizio — aggiunge Papotti — l’esigenza materiale era svuotare gli interrati di Palazzo Carignano, ma credo molto in questo progetto, come il Ministero. Abbiamo parecchio pubblico che accede ai nostri documenti». E proprio al pubblico si rivolgerà questa sede, con spazi aperti e un’aula studio. |