Roma. Villa Gordiani, il restauro Lilli Garrone Corriere della Sera - Roma 5/1/2021
E il nuovo anno si apre anche con il restauro del «Mausoleo dei Gordiani», il monumento più significativo dell’ampio complesso archeologico sulla via Prenestina. Parte integrante di una estesa villa residenziale, infatti, circondato da un ampio parco, questo imponente edificio funerario a pianta circolare, su due piani, «rappresenta una delle testimonianze meglio conservate dell’esistenza, in età tardo-antica lungo le principali consolari romane, di complessi monumentali a carattere residenziale caratterizzati dall’ associazione con mausolei dinastici — spiega l’archeologa Maria Gabriella Cimino — tipici del momento di passaggio dalla Roma pagana alla Roma cristiana. I più noti sono quelli ancor oggi conservati di Romolo, figlio di Massenzio, sulla via Appia, di Elena (Torpignattara) sulla via Labicana, oggi Casilina, di Costanza, figlia di Costantino, sulla Nomentana. Adesso questo restauro è un intervento di straordinaria importanza per la valorizzazione e la fruibilità di un bene simbolo dell’identità culturale di quella parte di città».
L’edificio, oltre a essere in parte ricostruito, nel rispetto delle caratteristiche originarie, sarà poi aperto al pubblico. «I lavori sono già stati assegnati», fa sapere Antonello Fatello, a capo della «Direzione interventi sull’edilizia monumentale» della Sovrintendenza capitolina, «e inizieranno entro la fine del mese. Durata prevista 18 mesi, costo complessivo un milione e 100 mila euro».
L’ intervento inoltre è «propedeutico — aggiunge Cimino — a un programma più ampio di valorizzazione che prevede oltre al restauro dei diversi manufatti della villa anche la creazione di un percorso attraverso il quale il cittadino riuscirà a comprendere la grandiosità architettonica del complesso monumentale. I lavori offrono infatti l’occasione per ridisegnare l’assetto della lussuosa villa, la cui storia si articola per oltre mille anni, dalla fine del II secolo avanti Cristo al XIV secolo. Infatti l’intervento urbanistico sull’area, solo tardivamente vincolata, fu interessato dalla costruzione di servizi destinati alla collettività, da sbancamenti distruttivi e dall’allargamento con l’abbassamento del sedime della Prenestina, stravolgendo la topografia antica».
Un cantiere, dunque, che ha come obiettivo finale la riqualificazione dell’intero complesso, ricordato nella Historia Augusta come una fra le ville più grandi e fastose del suburbio romano, con un porticato di 200 colonne e una superficie di 17mila metri quadri, situata al III miglio della Prenestina, più o meno un chilometro da largo Preneste. Solo nel 1952 il Comune di Roma ne divenne proprietario, acquistandolo dalla famiglia Lancellotti. I lavori consisteranno nel consolidamento delle strutture e nel restauro conservativo delle opere murarie, proseguendo poi con il consolidamento delle murature perimetrali, delle volte del pronao e degli elementi decorativi in cima. Prevista la ricostruzione della porzione di volta crollata tramite una struttura metallica, la revisione degli ingressi e un impianto di illuminazione artistica. |