Napoli. Lavori a Palazzo d’Avalos. Il Tar: ora il Comune decida Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 22/7/2020
Il Tar Campania mette in mora il Comune di Napoli affinché si pronunci entro 90 giorni sulla richiesta di variante al permesso di costruire che era stata avanzata ad ottobre 2019 dalla Vasto srl, società riconducibile al gruppo Ferlaino, in relazione a Palazzo d’Avalos, l’edificio monumentale in via dei Mille, a Napoli, da tempo oggetto di un discusso progetto di riqualificazione e al centro di una lunga (e vincente) campagna stampa del Corriere del Mezzogiorno , che chiedeva di riportare la magione al suo antico splendore e soprattutto il piano nobile, abitato dall’ultimo erede dei d’Avalos.
La richiesta di variante che sta a cuore al gruppo Ferlaino riguarda vari aspetti. Uno di essi, sostiene la società, «è il mantenimento dell’attuale distribuzione delle diverse unità immobiliari del piano terra e del primo piano del corpo su vico Vasto, diversamente da quanto previsto nel progetto approvato che prevedeva alcuni accorpamenti». Un altro è «l’accorpamento del piano sottotetto ad uso deposito, inizialmente previsto come spazio comune, alle due unità sottostanti e collegamento con le stesse tramite scale interne senza mutamento di destinazione d’uso». Ancora, la variante contempla «una diversa distribuzione interna delle singole unità immobiliari del corpo basso su vico Vasto e di due unità contigue del corpo principale sempre su vico Vasto, con realizzazione di due soppalchi interni».
La società di Ferlaino ha chiesto anche di allineare finestre e logge (le bucature) del prospetto interno sul giardino del corpo basso di vico Vasto. Vorrebbe, inoltre, realizzare sulla copertura del corpo di alcune finestre piane per tetti «tipo velux per migliorare l’areazione degli ampi depositi esistenti». La pratica si è incagliata negli uffici di Palazzo San Giacomo che, da sette mesi, non ha ancora fornito risposta alla richiesta. Vasto srl, in persona dei suoi due legali rappresentanti, che sono Tiziana Ferlaino ed Antonio Carillo, ha dunque presentato ricorso al Tar Campania affinché obblighi il Comune a decidere. Non ad approvare la richiesta, sia chiaro, perché questa è una scelta che resta in capo agli uffici comunali.
La quarta sezione del Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione alla società. Argomentano le toghe: «E’ illegittima la condotta del Comune di Napoli, il quale non ha ancora concluso il procedimento in parola, essendo decorsi oltre otto mesi dalla presentazione della domanda di rilascio del permesso di costruire in variante». Aggiungono: «Il ricorso deve essere accolto con la declaratoria dell’obbligo di provvedere del Comune di Napoli entro il termine di 90 giorni, con riserva, in caso di perdurante inerzia dell’Amministrazione, di nominare, su richiesta di parte ricorrente, un commissario ad acta». Sfide in tribunale a parte, ad oggi nessuno è in grado di dire quando sarà completato l’intervento proposto da Vasto srl per Palazzo d’Avalos. Nel corso degli anni si sono susseguite denunce su presunti scempi, in particolare da parte dell’ultimo erede dei d’Avalos, che viveva al piano nobile ed è stato sfrattato alcuni mesi fa. C’è stata anche una inchiesta aperta dalla Procura che ha ipotizzato a carico di alcuni indagati il reato di «deterioramento di bene culturale». |