Barberino Tavarnelle (Firenze). C’è un Castello, accanto alla Pieve. Gli scavi a Tavarnelle: finora solo fonti scritte, ora le tracce di antiche mura Ivana Zuliani Corriere Fiorentino - 14/7/2020
Del Castello medioevale di San Giovanni, a Tavarnelle Val di Pesa, c’erano fonti scritte, ma nessun resto. Ora, probabilmente, è stato trovato. Lo scavo archeologico promosso e finanziato dal Comune di Barberino Tavarnelle, in collaborazione con la Soprintendenza, e iniziato tre settimane fa nell’area intorno alla millenaria pieve di San Pietro in Bossolo, ha portato alla luce tracce di strutture murarie, alcune crollate, altre ricostruite, e frammenti di oggetti legati alla vita quotidiana, che risalgono a un’epoca anteriore al XIV secolo.
Chiara Molducci, Francesca Cheli e Lapo Somigli della società cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo e il consigliere comunale e archeologo, Giannino Pastori, muniti di piccone, pala e cazzuola (e mascherine) asportano terra, spolverano, cercano: dopo 9 giorni di lavoro hanno individuato «strutture riferibili a un abitato non sappiamo se fortificato» spiega la direttrice di scavo Chiara Molducci. «Pensiamo che possa essere riferibile al più recente dei castelli citati dalle fonti scritte, quello di San Giovanni. Abbiamo ritrovato anche materiali costruttivi riferibili al periodo tardo antico romano probabilmente tratti dal recupero di strutture antiche riutilizzate in quelle medievali».
Le indagini si sono focalizzate intorno alla pieve, perché «sulla base di fonti e documenti— spiega il sindaco David Baroncelli— si ipotizza la presenza dei castelli di San Pietro e San Giovanni, riferibili il primo all’XI secolo, il secondo intorno al XIII secolo, entrambi di proprietà del vescovo di Firenze».
I ritrovamenti (uno del 1967 e quello attuale) testimonierebbero il legame tra la pieve e i precedenti abitati romani e tardoantichi e il ruolo che la pieve avrebbe avuto come riferimento amministrativo e religioso delle comunità. Lo scavo durerà tre anni, i primi risultati saranno illustrati al pubblico domenica 26 luglio alle 21 in un incontro aperto al pubblico. |