«Rialto, cuore di Venezia, il governo non trasformi la città in Disneyland» Elisa Lorenzini Corriere del Veneto 24/3/2019
Moraglia incontra associazioni e operatori del mercato
VENEZIA. «Qui ci sono le voci, il dialetto, i colori, gli odori, il mercato di Rialto è una realtà viva che va salvaguardata, questa è una realtà dove si leggono le radici della città, anche in una realtà che guarda al turismo una realtà come questa che tiene desta l’immagine della città è importante». Lo dice il patriarca Francesco Moraglia girando tra gli operatori del mercato, dove il via vai del sabato nasconde un po’ i banchi chiusi, quelli che non hanno mai aperto, i pochi clienti rispetto a un tempo. «Mi farò carico di portare il vostro messaggio alle istituzioni perché è una voce dignitosa, progettuale, interessata a conservare la memoria in vista di futuro che per Venezia è delicato», dice Moraglia ai commercianti, alle associazioni di Rialto, Rialto Mio e Rialto Novo e adiacenze che lo hanno incontrato per esprimergli tutta la preoccupazione. A snocciolare i problemi è stato, a nome di tutti, Gino Mascari, storico titolare dell’ancor più storica drogheria. «I banchi del pesce sono calati da 18 a 6, le licenze di frutta e verdura da 54 a 6 di cui 3 sono in mano ai cingalesi, e 8 banchi messi 18 anni fa e mai usufruiti – dice Mascari – regnano degrado e sporcizia, la notte c’è musica alta, il Comune non fa nulla, abbiamo incontrato in sindaco 3 mesi fa non abbiamo avuto risposte. La reattività della politica non è compatibile con i tempi del commercio». Le associazioni e i commercianti hanno già pronto un progetto di rilancio dell’area, le prime propongono di aprire un ristorante a chilometro zero oltre al museo di Rialto con la storia del mercato e con annesso uno spazio polivalente da dedicare ad eventi. I secondi chiedono un riordino del mercato, contestano l’aumento in bolletta del costo dell’acqua, triplicato, vogliono rilanciare un mercato della qualità, fermare l’apertura di nuovi supermercati. «Il Comune ci dica subito che progetti ha per l’area, se non coincidono con i nostri allora noi ci mettiamo il cuore in pace e mettiamo una croce sopra la storia millenaria del mercato», conclude Mascari. «Capisco la sofferenza di chi non riceve risposte – ha esordito Moraglia – bisogna però tenere desta la domanda che non viene fatta nell’interesse di qualcuno ma di una porzione di città, Rialto è il cuore di Venezia». Moraglia si sofferma sui numeri: 164 mila erano gli abitanti ai tempi di Roncalli, 50 mila sono adesso contro 28 milioni di turisti. Prosegue il patriarca: «Si rifletta su questi numeri, si renda possibile una vita per i veneziani in questi luoghi senza i quali viene da chiedersi cosa resta di questa città. Gli interessi economici legati al turismo sono importanti ma vanno ricompresi in una venezianità che va salvaguardata a partire dai luoghi simbolo come questo. Gli abitanti non devono più essere costretti ad atti di eroicità ma vanno aiutati a vivere portando avanti le tradizioni». E lancia un appello al governo perché il progetto di città non sia quello legato a una Disneyland «altrimenti si distrugge la civitas», dice il patriarca. Quanto alla possibilità di inserire il numero chiuso Moraglia ha commentato: «Ogni iniziativa ha del positivo e delle resistenze, quando van prese decisioni strategiche è necessario fare sintesi, capire quale è il bene reale della città, contemperare gli interessi. Gli interessi in campo devono ridimensionarsi e trovare un’armonia che porti la città a restare abitata da persone che abbiano la possibilità di avere una casa, un lavoro, di portare a scuola i figli e di fruire della città».
L’incontro di Moraglia si inserisce nel programma delle visite pastorali alle parrocchie della zona. Esercenti e associazioni lo hanno accolto in pescheria grande con un rinfresco e Moraglia ha risposto prendendo il vassoio delle pizzette e servendole alla gente. Cittadini e turisti sono accorsi per stringergli la mano e anche qualche ragazzo con cui si è lasciato andare a qualche selfie. |