SICILIA: La Sicilia deve diventare un 'laboratorio aperto' Alessandro Pagano WWW.giornalenisseno.it
Mussomeli. “La Sicilia, per mettersi al passo con il resto del paese, deve diventare una sorta di ‘laboratorio aperto’ nel quale innovazione tecnologica e sperimentazione di nuove frontiere della valorizzazione e fruizione del nostro patrimonio culturale si fondano in un’unica e armonizzata realtà. ùùIl che vuol dire che dall’anno zero, in termini di applicazioni tecnologiche in cui siamo attualmente, ci proietteremo, nel breve volgere di qualche anno, molto più avanti di quanto potranno essere tanti altri posti nel mondo, che hanno cominciato questo percorso prima di noi”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano, intervenendo questo pomeriggio all’aula consiliare di palazzo Sgadari ad un incontro sul tema: “Recupero e valorizzazione dei beni culturali in Sicilia”.
“La nostra fortuna – ha proseguito l’assessore Pagano - è avere una terra ricca di meraviglie archeologiche, artistiche, architettoniche, come ad esempio lo splendido castello di Mussomeli, che ci permette di offrire una valida e remunerativa pietra di scambio a chi intende investire in tecnologia. Ovviamente questo non significa 'svendere' il nostro patrimonio ma piuttosto rivitalizzarlo e valorizzarlo così da assicurare decenni di tranquillità e benessere a tutto il settore.
I possibili accordi con gli esperti che verranno in Sicilia, infatti, prevedono l’impegno, da parte loro, a trasferire il necessario know-how correlato alla fruizione a forze già presenti sul territorio, con importanti ricadute anche nel campo dell’occupazione. Uno dei concetti-base da cui partire è la gestione ai privati, la base più logica se si vuole avviare una nuova vita dei beni culturali in Sicilia. La storia, infatti, ha dimostrato che lo sfruttamento 'a regime' dei tanti siti archeologici, monumenti, luoghi storici della nostra regione, è veramente possibile solo se affidata a soggetti professionalmente qualificati, estranei alla pubblica amministrazione, che garantiscano costantemente ‘immediatezza’ e ‘dinamicità’ nell’offerta, qualità che fino ad oggi sono mancate.
Poi dobbiamo educare il turista ad imparare divertendosi, godendo delle bellezze storiche della Sicilia, non solo osservandole dal di fuori, acriticamente e supinamente, come spesso accade, ma ‘vivendole’, nel vero senso della parola, calandosi nel contesto di riferimento, storico, sociale, artistico.
La nostra volontà è quella di “accompagnare” il turista prima, durante e dopo la visita ad un luogo storico, permettendogli di fare una piacevole passeggiata indietro nel tempo. Ultimo, ma non per importanza, il punto relativo alla comunicazione. Valorizzazione è anche comunicazione. Se si opera per dar lustro ad un Bene e non si lavora per farlo sapere alla comunità rischia di essere tutta fatica sprecata. Dunque implementeremo e rafforzeremo i canali della comunicazione, soprattutto quelli della stampa, specializzata e non. Contemporaneamente inizieremo una massiccia opera di sensibilizzazione delle comunità locali che, in futuro, avranno il delicato compito di accogliere nel migliore dei modi i turisti che verranno a visitare i nostri Beni. Tutto ciò riassunto nel nostro logo ‘Identità è Futuro’ che è il denominatore comune delle nostre iniziative perché non ci può essere futuro senza una precisa identità, non si può costruire una identità senza pensare agli effetti che si desidera produrre in tempi futuri”.
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