Badia in bolletta, chiude il liceo GIUSEPPE MUOIO 27/08/2005 Il Mattino
Cava de'Tirreni. Ancora una ferita per la città ed in particolare per la scuola cavese. L'abate della Badia padre Benedetto Chianetta ha decretato per motivi economici la chiusura del liceo scientifico statale funzionante presso l'abbazia benedettina. Per molti un colpo a ciel sereno, per altri era nell'aria. Una decisione che ha lasciato il segno. I docenti, i genitori e gli alunni ne sono stati informati solo nel mese di agosto. «Solo nei primi giorni del mese ci è stato comunicato che il Liceo scientifico non avrebbe riaperto i battenti a settembre e che erano stati predisposti già i nulla osta per le iscrizioni ad altri istituti.Abbiamo sollecitato incontri con docenti, padre abate e con lo stesso preside, la volontà, purtroppo, del padre abate di mettere fine a questa esperienza educativa è risultatata fino ad oggi vincente, anche se non mancano i tentativi di mantenere in vita l'istituzione che è stata un vanto per la città e per l'abbazia». così uno dei genitori. Una decisione non condivisa, pare dal preside padre Eugenio Gargiulo, dai docenti e dai genitori. C'è una forte resistenza, qualcuno ha minacciato di ricorrere al magistrato non ricorrendo gli estremi per una chiusura improvvisa e penalizzante per i docenti e per le famiglie. Attualmente risultavano iscritti al Liceo 60 alunni per le cinque classi, 11 docenti.Oggi i primi sono costretti a trovare nuove istituzioni, i secondi nuova sistemazione. « Non bisogna dimenticare - si agita uno dei docenti - che già dall'inizio di luglio si è attuato la tattica del disimpegno, rifiutando iscrizioni o non incoraggiandole, siamo sicuri tra luglio, agosto e settembre avremmo potuto incrementare ampiamente le classi».E'doloroso dover constatare che in quattro anni è stata cancellata di colpo una esperienza, quella della scuola, che viveva dalla seconda metà dell'ottocento. Prima con il liceo classico dove docenti come Bonazzi, Infranzi, Dipalma, Marra, Trezza e tanti altri che hanno onorato la scuola e l'impegno educativo, poi le scuole elementari e medie e infine il Liceo scientifico anche se nato negli anni 60. Intanto nelle corridoi silenziosi dell'abbazia si vive lo scontro tra padre abate sempre più deciso a utilizzare la struttura per altri progetti CULTURALI e chi si batte per la conservazione dell'impegno didattico scolastico. Questi ultimi hanno trovato e troveranno sempre più solidarietà nella città e tra gli ex alunni. « Lì abbiamo respirato cultura e fede» Padre Gargiuolo stava lavorando perchè la scuola della Badia diventasse una scuola di eccellenza pur tra tanto disagio.Oggi la decisione di padre Abate, dettata da difficoltà economiche frusta progetti, iniziative e perchè no, sogni di un ritorno della scuola della Badia ai tempi dei Bonazzi e di tanti maestri. Intanto i nulla osta stanno sulla scrivania ed attendono di essere firmati. Per ora padre Eugenio è assente per malattia, molti sperano che avvenga il miracolo e che padre abate venga convinto a recedere dalla propria decisione e trovi le risorse utili. I più vicini sostengono che essa è maturata con sofferenza, ormai si era alla fine e che il taglio doveva essere netto. Ben altri progetti potrebbero essere attuati legati alla realtà culturale del Museo restituito alla sua funzione o alla stessa Biblioteca e al suo ricchissimo patrimonio quotidianamente meta di studiosi. « E' possibile coniugare scuola e progetti CULTURALI, occorre saper utilizzare uomini e risorse» commenta il professore Franco Bruno Vitolo, già docente alla Badia.
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