Jan van Husysum. I parenti del caporale: «L’ha avuto in buona fede» Edoardo Lusena Corriere Fiorentino 5/1/2019
Ora il caso è davvero internazionale. Si intitola «Räuberlohn», letteralmente «Il compenso del ladro», l’ampio reportage che il settimanale tedesco Der Spiegel in edicola oggi dedica alla vicenda del quadro rubato da un soldato tedesco in ritirata da Firenze nel 1943 e appartenente alla collezione di Palazzo Pitti. Tre pagine in cui il giornalista Norbert F. Pötzl ricostruisce quello che definisce il «thriller attorno a un’opera d’arte di cui nessuno vuole svelare l’ubicazione». Dalla lettera che il soldato, il caporale Herbert Stock, scrisse alla moglie annunciando il prezioso pacco che le sarebbe arrivato dall’Italia, fino alla «linea difensiva» dell’ultimo avvocato ingaggiato dagli eredi che da anni stanno tentando di vendere al legittimo proprietario, Palazzo Pitti, il «Vaso di Fiori» di Jan van Huysum. Secondo Der Spiegel , infatti, per l’avvocato Nicolai B. Kemle non è provato che il soldato non sia potuto entrare in possesso del quadro in completa buona fede e che, insomma, non c’entri nulla col furto e anzi che potesse non sapere che l’opera fosse rubata. Resta il fatto che, come riportato ieri dal Corriere Fiorentino , il governo federale è pronto ad appoggiare il direttore Eike Schmidt nella sua richiesta alla famiglia di restituire l’opera anche se non si sa bene in che modo. Tanto che lo stesso direttore degli Uffizi resta in una prudente attesa aspettandosi novità non istantanee dalla Germania mentre il lavoro della Procura fiorentina continua. Ma il reportage dell’importante settimanale tedesco, che svela appunto anche l’identità del soldato, insieme agli appelli di Schmidt sulle radio e tv tedesche, aumenteranno la pressione sugli eredi. Che potrebbero decidere di riportare il quadro a Firenze trasformandosi, come dice Schmidt, in «eroi». Anziché continuare a chiedere un «compenso del trovatore» (formula che indica la commissione per chi trova e rende un’opera rubata), che in questo caso, come titola Der Spiegel , sarebbe un «compenso del ladro».
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