Napoli. Volevo visitare Palazzo Reale, ma mi sono quasi vergognata Mariagiovanna Basile* Corriere del Mezzogiorno - Campania 3/1/2019
* Mariagiovanna Basile Architetto
Caro Direttore, scrivo per raccontare quanto accaduto sabato 28 dicembre ad un turista/viaggiatore in visita al Giardino Pensile del Palazzo Reale di Napoli, recentemente restaurato ed aperto al pubblico fino al 6 gennaio prossimo venturo.
Sono un architetto napoletano che vive a Milano da 25 anni, legata visceralmente alla sua terra natia, ma profondamente indignata della gestione approssimata, che rasenta l’indifferenza, della fruizione dei Beni Culturali.
A Napoli per le vacanze natalizie, cerco informazioni sul sito web di Palazzo Reale (https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif / Luoghi-della-Cultura/ visualizza_asset.html?id=153871&pagename=157031 ): ai numeri telefonici indicati, un numero verde ed un recapito per i cellulari, risponde la stessa registrazione che fornisce indicazioni sugli orari e giorni di apertura, mentre il telefono del Polo Museale squilla a vuoto.
Purtroppo la prenotazione online consigliata dall’Azienda che gestisce le visite guidate (https://www.coopculture.it/events.cfm?id=989 ) è da farsi attraverso i medesimi numeri telefonici di cui sopra.... la pazienza viene messa alla prova!
Decido, quindi, con la famiglia di recarmi direttamente a Palazzo con un’ora di anticipo sulla prima visita guidata (se ne organizzano soltanto tre il sabato e tre la domenica): la fila per la biglietteria dura circa 40 minuti, ma le sorprese non finiscono.
Ancora lontana dal box office, un vociare alterato di alcuni visitatori annuncia l’esaurimento dei biglietti (per raggiunto numero giornaliero), mentre alcuni turisti stranieri si allontanano non potendo pagare con carte di debito e/o di credito; infatti, su un foglio scritto a penna sul vetro del botteghino si legge: «Si accettano solo contanti».
La fierezza e l’orgoglio di essere partenopea questa volta hanno lasciato il posto all’indignazione: per la prima volta nella mia vita, mi sono vergognata di essere napoletana!
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