IMMOBILI PUBBLICI Il riassetto azionario premia Sopaf 17-08-2005 IL SOLE 24 ORE FINANZA E MERCATI
L'ingresso nel capitale dei Magnoni e di Pellicioli alimenta un rialzo del 200% Tornano performance da capogiro a Piazza Affari. Semplici speculazioni di Borsa o qualcosa di più? Sullistinomilanese (+9,38% dall'inizio dell'anno) alcuni titoli hanno evidenziato nei primi otto mesi del 2005 guadagni elevati. Singoli titoli che si stanno mettendo in luce con le loro performance (vedi tabella) legata spesso a operazioni straordinarie. Comincia oggi il racconto delle storie dei maggiori rialzi.
MILANO - Il 2005 è l'anno della riscossa per Sopaf . Il titolo, nel 2004 in calo di oltre il 50%, è ad oggi il migliore del listino con un rialzo di circa il 200% a quota 0,68 euro per azione. Partita in sordina, Sopaf soffriva i risultati deludenti, che hanno portato l'assemblea a votare la riduzione del capitale sociale per perdite. In gennaio Trevi Immobiliare Finanziaria ha ceduto il 12,1% a VenFin, salita così sopra il 44%. Peraltro l'unica partecipazione che faceva capo alla società era quella in Coronet (60%). Presente poco glorioso per Sopaf che in vent'anni aveva acquisito e ceduto oltre cento partecipazioni, tra le quali Castelgarden, Levissima, Pasfin Securities Sim, Nova Surgelati, K-Way e Superga. Sono i Magnoni a salvare la società dall'oblio sul listino. A febbraio l'annuncio dell'accordo fra la VenFin di Jody Vender e la Acquablu di Giorgio Magnoni, socio di maggioranza di Lm Etve. L'intesa prevede l'integrazione di Sopaf e Lm Etve, al termine della quale a Magnoni va una quota del 30% circa, mentre nell'azionariato fanno il loro ingresso anche il numero uno di Lehman Brothers Ruggero Magnoni, Aldo Magnoni, Ramius Capital Group oltre a Lorenzo Pellicioli. La VenFin scende così al 4,9 per cento. Basta l'annuncio a galvanizzare il mercato che tra metà febbraio e metà marzo fa guadagnare al titolo il 180%. A piacere agli investitori è anche la dote di partecipazioni di Lm Etve: la quota in Immsi-Piaggio, in Meliorbanca (poi dismessa), in Polis Sgr, in Cartesio Sgr, in Delta e in Tuono. A questo va sommata la rete di rapporti italiani e internazionali che Giorgio Magnoni e i fratelli possono vantare. La nuova Sopaf si presenta ben presto al mercato con una serie di operazioni. In luglio la società si aggiudica 450 quote del fondo chiuso Fip, Fondo Immobili Pubblici del ministero dell'Economia, per 57 milioni. Sopaf inizia poi il disimpegno in Coronet cedendone il 30% per 9 milioni. Nell'ambito della nuova identità della società, che a detta di Giorgio Magnoni dovrebbe diventare un hedge fund quotato in Borsa, viene siglato l'accordo con l'hedge fund statunitense di Daniel Zwiern per la creazione di una joint venture. Un'ultima spinta alle azioni è venuta poi dall'annuncio della partecipazione di Sopaf nel fondo di turnaround industriale e finanziario promosso da Carlo De Benedetti. Il mercato resta in attesa delle prossime mosse. MO.D.
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