Cartolina da Venezia: tutto quello che c'è da sapere sul Festival Maurizio Porro CORRIERE DELLA SERA 29-ago-2005
La 62ma Mostra sarà la seconda diretta da Mueller-Croff, la prima sotto il ministro Buttiglione. la prima in cui si è perso il Mifed, mercato audiovisivo milanese annunciato al Lido, l'ennesima che annuncia l'urgenza del nuovo Palazzo.
IL CLIMA Sarà una Mostra blindata, per ragioni di sicurezza: posti di controllo, cecchini sui tetti e agli imbarcaderi, unità cinofile in sala, metal detector sugli zaini di cinefili. Così va il mondo e il Lido si allinea, a Cannes si fa già da anni. Reggeranno gli orari? Aiuto, si calcola che entrano-escono circa centomila persone al dì.
GLI ORARI Mostra snella, promette il direttore, con 55 film e non 71, oltre alle Giornate degli autori e alla Settimana della Critica. Dopo la disorganizzazione cult del 2004, con divi in bivacco notturno, quest'anno Marco Mueller assicura di aver studiato bene gli orari delle proiezioni.
LA POLITICA Sarà una Mostra di transizione, in attesa di elezioni. Capolavori? Sarà dura. Pare che latitino. In compenso molti film escono in sala pochi giorni dopo, bisogna interrogarsi sul ruolo: Mostra traino, Mostra trailer. Mueller-Croff non scadono: il direttore è amico di tutti, il presidente non si fa condizionare dai partiti. Il ministro sembra ballerà una sola estate. Niente incontri sui massimi sistemi: si ricorda il grande Lattuada e si onorano i patriarchi (Kezich, Cosulich, Aspesi, Tornabuoni, Morandini, Rondi).
LA SELEZIONE Il cinema è come il vino, dipende dalle annate. Presenza molto ufficiale del cinema asiatico, apertura con Severi swords, Leone alla carriera alla Sandrelli ma anche al maestro giapponese d'animazione Myiazaki. Retrospettiva sul cinema asiatico «nascosto»: la Cina festeggia nel novembre 2005 i 100 anni del suo cinema.
LA POLEMICA L'8 settembre si annuncia ufficialmente al Lido il festival dei festival di Roma, dall'ottobre 2006: rivale, amico o complice? Croff tende la mano, Mueller la ritrae, ma sarà comunque una kermesse attesa da anni.
HOLLYWOOD Marketing, divi, fans, resse, autografi: insomma, Hollywood ci vuole. Una ghiottoneria: La sposa cadavere di Burton e Johnson, musical gotico di tradizione ebraica girato con pupazzetti fra cui un mini Johnny Depp. Inoltre Cinciarella man con il pugile Russell Crowe e il western gay Brokeback mountain. Atteso il progressista comasco Clooney con una storia liberai, i Grimm di Gilliam con strega Bellucci, due volte la pasionaria Sarandon.
LES ITALIENS Tre in concorso: Avati, Comencini, Faenza. Generazione di mezzo, storie di famiglia. Curiosità per Texas di Paravidino con la coppia Golino e Scamarcio, idolo di giovanissime. Scimeca con Giosuè l'ebreo va alle Giornate, poi a Toronto: ci è rimasto male. Benigni è rimasto un sogno. Forte presenza Rai, sempre alla ricerca del Leone. Strano ma vero: un corto di Sarno prodotto Rai-Mediaset su Lello Bersani. Mezzogiorno e la Buy in lizza per la Coppa Volpi con le super nevrotiche, la Ricciarelli riscoperta. Curiosità per il film audace di Giada Colagrande, in corresponsabilità col compagno Dafoe. E Musikanten di Battiato, il film preferito da Mueller.
FESTE Ottime, abbondanti e blindate, soprattutto quelle americane. Clooney ne fa una per 200 amici, il 1 settembre con champagne e un'orchestrina jazz swing per ricordare la zia Rosemarie. Il gala su spiaggia del 31 è a menù italo cinese con fuochi d'artificio: 1200 inviti. Fra le più attese la serata del 4 con 850 inviti alla Terrazza Martini per i 70 anni della Fox e i 20 anni di Ciak di Pierà Detassis che al Lido stamna l'unico giornalino daily news, critica & gossip. Diamanti al cinema: gala e premi, festa Unicef per il film collettivo sui bambini con Kusturica, Spike Lee, Ri-dley Scott, John Woo, Cuci-notta. Si chiude al des Bains: si brinda con o senza Benigni?
GIORNATE AUTORI Seconde: bella rassegna tipo la «Quinzaine» di Cannes, con una Villa dove i film sono annunciati, animati, discussi. Finale in musica con la De Sio, omaggio a Petri, un docu-film africano di Giobbe Covatta. Folta schiera di giovani autori, uno anche sadomaso: alcuni registi italiani (Sorrentino, Marra, Luchetti, Maselli) accompagnano in sala i colleghi.
GLI ABBONATI I registi abbonati ai festival, che non mancano un colpo. Il quasi centenario De Oliveira, esempio, o il giovane Cantet che racconta del turismo sessuale delle signore ad Haiti. Si dice un gran bene dei film di Garrel, che fa i conti col '68, e di quello trasgressivo di Abel Ferrara su Maria proprio la Maddalena: scandalo annunciato.
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