CALABRIA: Assoturismo Calabria per lo sviulppo del turismo culturale e religioso di Patricia Vasconi Italia Oggi, Speciale Assoturismo, 146, 21/6/2005
Intervista al presidente Vincenzo Farina: in arrivo la certificazione del sistema costiero dei due mari.
Parte dalla Calabria il viaggio all'interno di Assoturismo, con l'intervista al presidente regionale Vincenzo Farina. Domanda. Come è nata e com'è organizzata Assoturismo in Calabria?
Risposta. La storia di Assoturismo Calabria è recente e risale al 1998 quando, in qualità di imprenditore balneare, mi è stato affidato da Assoturismo nazionale il compito di creare il coordinamento del settore turistico in Calabria. Punto di partenza del mio lavoro è stato l'aggregazione degli imprenditori del mio settore, seguita da un impegno diretto per coinvolgere gli imprenditori turistici sulla base delle specificità territoriali. Il punto di forza della Calabria è il turismo costiero, e questo significa una presenza massiccia di imprenditori balneari e della navigazione (molto presenti, per esempio, a Tropea e a Isola Capo Rizzuto), che non sono secondi a nessuno per qualità del servizio offerto. Oggi Assoturismo Calabria conta su un'ottima base associativa, che fa riferimento a tutte le categorie turistiche unite da un obiettivo comune: migliorare l'offerta di servizi per intercettare i flussi turistici, mantenerli e incrementarli. Oggi competere significa vincere la scommessa per soddisfare il cliente, non solo la guerra sul prezzo più basso.
D. Quali sono le iniziative più recenti?
R. Abbiamo lavorato molto sui sistemi turistici locali, anche se a livello generale non siamo approdati a nulla. L'esperienza della Riviera dei Cedri può però validamente rappresentare un modello vincente di sistema turistico locale in quanto contestualizza le forme di intervento su base locale, quale momento di coordinamento tra enti locali e attori economici e sociali per la pianificazione di scelte territoriali su aree vaste e complesse. L'esperienza della Riviera dei Cedri fa riferimento al patto territoriale Alto Tirreno Cosentino. Le iniziative imprenditoriali finanziate con il patto territoriale sono 20, di cui sette appartenenti al settore industria e le restanti 13 al settore turismo.
D. A quali attività si dedicherà Assoturismo in futuro?
R. Con la collaborazione della Camera di commercio, attraverso l'azienda speciale Promo Cosenza, vogliamo rilanciare alcune iniziative ideate, realizzate e sostenute da Assoturismo-Confesercenti. Mi riferisco a Ecotur, Borsa internazionale del turismo natura a Montesilvano Pescara, alla Borsa del turismo delle 100 città d'arte di Ferrara e alla Borsa internazionale del turismo montano di Trento. Un altro progetto ancora in nuce, e che intendiamo portare avanti con l'assessorato alla cultura della regione Calabria, riguarda il segmento culturale e religioso. Non voglio anticipare troppi dettagli, ma il piano di lavoro punta a un turismo meno massificato, alla destagionalizzazione, quindi a far muovere la gente tutto l'anno.
D. Concorda con l'affermazione che la qualità è una delle chiavi del futuro per il successo?
R. Molte imprese, al di là della certificazione, fanno qualità. La strada della certificazione è lenta e costosa e in passato abbiamo assistito all'abuso di certificazione, poiché non sempre le attestazioni corrispondevano alle reali caratteristiche delle imprese. Stiamo per fare la certificazione del sistema costiero dei due mari, con l'obiettivo di arrivare alla standardizzazione della qualità dell'offerta per dare garanzie al turista sul piano della gestione e dell'ambiente. Su queste tematiche il management deve essere sensibile e il primo passo per la qualità è creare cultura: l'imprenditore deve essere convinto del rispetto del territorio e delle regole. Dobbiamo viaggiare in questa direzione non tanto per fattori burocratici, ma per il bisogno di fare qualità.
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