Sos per la Torre Medicea di Pietrasanta- Mille anni di storia in un rudere che rischia di crollare ed è in stato di abbandono Michele Morabito Il Tirreno edizione Versilia 3/5/2018
Sos per la Torre Medicea del Salto della Cervia, un pezzo di storia della Versilia, che è sopravvissuta al passaggio di eserciti, a nuove destinazioni d’uso diverse da quella militare, persino alle cannonate americane durante l’ultimo conflitto mondiale, ma rischia di cedere di fronte all’incuria. Il sito acquistato nel 2004 dal Comune di Pietrasanta versa nel più totale stato di abbandono, lasciato a se stesso e senza la valorizzazione che meriterebbe il suo valore storico: l’area lungo la via Aurelia, ci raccontano, è frequentata da cattive compagnie, alcune delle telecamere sono state rotte dai vandali e l’accesso al sito è di fatto è libero.
Dall’anno Mille in poi. Un tempo era un luogo importante di transito che fece crescere nei secoli il prestigio dell’area fino alla edificazione della Torre su un precedente sistema di fortificazioni che interagiva con il sistema litoraneo di difesa e controllo dell’area. Oggi rischia seriamente di cadere prima o poi per l’incuria in cui versa. La Torre del Salto della Cervia ha conosciuto alterne vicende e fortune nella sua millenaria storia: di un fortilizio in quella zona si parla già fin dall’anno Mille, quando il luogo era altamente strategico e quando ancora la strada litoranea passava al monte rispetto al tracciato della attuale Aurelia, proprio a ridosso del monte: la sua importanza derivava dal fatto che si trovava sul tracciato della Francigena e nei pressi si estendeva il lago Beltrame (oggi lago di Porta) che all’epoca aveva un’ampiezza superiore rispetto ad oggi, un luogo conteso perché particolarmente pescoso. Nel sito si ergeva la Porta Beltrame, passaggio strategico per chiunque transitasse nella zona. Dai pirati ai Medici. Sul territorio premevano i genovesi da una parte e i fiorentini e i lucchesi dall’altra, mentre dal mare provenivano gli attacchi pirateschi. Nel Duecento l’area passò insieme con il lago di Porta ai nobili di Corvaja, che caddero poi in disgrazia: alla fine del Quattrocento, dopo la guerra con Sarzana, e nel 500 dopo il Lodo che portò la Versilia Storica sotto il dominio di Firenze la porta Beltrame fu munita da Cosimo I di una più solida torre, e circonvallata di fossi con ponte levatoio. È proprio nell’ottica della difesa delle coste che il granduca Cosimo dei Medici iniziò la costruzione della Torre del Salto della Cervia nel 1568. La costruzione del fortilizio venne portata avanti dal figlio del granduca, Francesco I, e completata da Ferdinando I nel 1588.
Il Salto della Cerva. Il nome di Torre Medicea deriva da una leggenda riportata da padre Lorenzo Berti (seravezzino vissuto tra il XVII e il XVIII secolo) secondo la quale una cerva inseguita da un cacciatore, trovò rifugio nei pressi di un tabernacolo vicino a una rupe. L’uomo la scoprì e, vedendola impossibilitata a scappare, pensò di averla ormai presa. Grazie a un miracolo della Madonna, la cerva trovò la via di fuga spiccando un salto sulla rupe retrostante e le sue impronte sarebbero rimaste impresse sulla roccia, divenendo oggetto di un vero e proprio culto, in quanto testimonianze di un miracolo. Su quel luogo nacque la chiesa della Madonna di Porta. Qui passava Michelangelo. La Torre era parte di un vero e proprio sistema fortificato con tanto di ponte levatoio e con una rampa che conduceva direttamente al primo piano, dove si trovava l’ingresso principale, oggi ridotto a finestra, che era destinato agli alloggi dei militari che presidiavano l’area: i cavalli venivano ricoverati in un manufatto andato perduto che collegava la torre al preesistente sistema di mura che portava alla Porta Beltrame. Al primo piano vi era lo spazio più bello della torre destinato al capo della guarnigione con tanto di camino e di sistema di accesso alla sottostante cisterna da cui con un sistema di raccolta delle acque venivano custodite le riserve per gli abitanti del fortino. È ancora visibile il soppalco che ospitava gli alloggi del resto della guarnigione da cui si accedeva al tetto dove si trovava un ulteriore ambiente con copertura in legno a spiovente da cui si sorvegliava il territorio circostante per chilometri e chilometri. Al piano terra si trovavano gli ambienti di servizio della Torre e forse uno spazio per i carcerati che venivano fermati al passaggio sulla via con l’obbligo di transito all’interno della porta. Una porta da cui è probabile siano passati Michelangelo quando si recava a Carrara ed eserciti che si sono susseguiti nelle dominazioni del luoghi. È attribuita alle truppe napoleoniche la distruzione della limitrofa chiesetta del Salto della Cervia e anche l’ampliamento della strada secondo l’odierno tracciato che fece venir meno l’importanza del luogo.
Distrutta dalla guerra. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi la utilizzarono per presidio e un soldato fu trovato morto al primo piano della Torre: le cannonate degli americani la centrarono in almeno quattro punti ben visibili, ma una foto di prima della guerra ci restituisce la Torre ancora nel suo splendore anche se nell’800 fosse passata in mano dei privati che la utilizzarono nei modi più disparati.
Acquistata dal Comune. Nel dopoguerra il definitivo declino: lo spazio attorno alla Torre, inglobandola, divenne un laboratorio di marmo con una officina che ha lasciato le sue tracce ben evidenti sul lato a monte della Via Aurelia, poi un’officina metalmeccanica. Nel 2004 è arrivato l’acquisto da parte del Comune di Pietrasanta per una cifra superiore ai 400mila euro. Dei volontari hanno provveduto alla bonifica dell’area intorno alla Torre con la rimozione degli scarti di lavorazione e la ricostruzione del monte e dell’ambiente umido dato che la zona è interessata da quattro sorgenti. Ma la Torre è rimasta in uno stato di abbandono con la necessità di un consolidamento strutturale e di messa in sicurezza.
Luogo del cuore abbandonato. La Torre fa parte dei “Luoghi del Cuore del Fai”, ma il tempo sta per scadere prima che vada perduto un pezzo di storia del territorio. Molte università hanno studiato il sito e anche alcuni associazioni ambientaliste: serve un intervento per evitare di rimpiangere qualcosa che oggi chiede di essere messo in sicurezza. http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2018/05/01/news/sos-per-la-torre-medicea-di-pietrasanta-1.16778555
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