«Ben vengano i metal detector, ma aumentiamo anche il personale» La Nazione, cronaca Firenze, 12 agosto 2005
L'installazione di metal detector nei musei statali come misura antiterrorismo va bene come deterrente, ma non è sufficiente se poi manca il personale di sorveglianza, che è quantificato dal sindacato Uil-Beni culturali in un fabbisogno di oltre 6 mila addetti alla vigilanza. Proprio negli ultimi giorni a Firenze musei importanti come l'Accademia e la Galleria Palatina sono stati dotati del rilevatore di metalli, peraltro già presente agli Uffizi da alcuni anni ormai. «I metal detector — ha affermato in una nota il segretario nazionale della Uil/Bc Gianfranco Cerasoli —possono valere come un primo deterrente, ma sicuramente non bastano ad affrontare il tema della sicurezza. Il ministro Buttiglione sa bene, ma fa finta di dimenticare, che i nostri musei hanno uno scoperto di 6.165 addetti ai servizi di vigilanza e hai voglia a parlare di sicurezza con questo dato drammatico». Secondo la Uil, addirittura, «di custodi per garantire solo gli orari ordi-nari ne servirebbero oltre 12 mila». La UH è critica con il ministro Rocco Buttiglione anche perché il metal detector «non rileva la presenza di esplosivo» ed «anzi, al contrario, aumenta a dismisura le file davanti ai musei che hanno punte inedie giornaliere di 16 mila persone al Colosseo, 14 mila a Pompei, 5 mila agli Uffìzi, 4.500/5 mila alla Gallerìa dell'Accademia». La Uil ha invitato Buttiglione «a proporre al governo l'approvazione di un decreto legge per l'assunzione stabile di 2.500 precari con lo stesso sistema adottato per la protezione civile con la legge 152» e a «stanziare risorse per la corsi di formazione dedicati specificatamente alle misure antiterrorismo».
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