Tifosi gratis nei musei con il biglietto dello stadio Sandro Bennucci il Resto dei Carlino, 12 agosto 2005
Una proposta della Regione Toscana. Entusiasta Capello, allenatore con la passione dell'arte
FIRENZE — Grandi giornalisti come Gianni Brera e Beppe Pegolotti, che sapevano di pallone e di gioielli della cultura, associavano le giocate dei campioni alle pennellate di Giotto e Raffaello. Calcio uguale arte. Mondi diversi. E distanti. Che Martella Zoppi, assessore toscano alla cultura, vorrebbe avvicinare attraverso una proposta che, per la sua semplicità, finisce per apparire rivoluzionaria: col biglietto dello stadio si potrà visitare anche il museo. Paghi uno e prendi due. E soprattutto vai nella città della squadra avversaria portando in borsa il catalogo dei capolavori da vedere invece dei petardi e delle biglie da tirare a quelli che indossano sciarpe dai colori diversi. E' utopia cercare di «civilizzare» certe tifoserie? L'assessore, professoressa universitaria, già preside della facoltà di architettura di Firenze, sostiene che bisogna impedire a chi va alle partite di stare chiusi per ore nello stadio o a girovagare per le strade in attesa del fischio d'inizio. Le prima reazioni? Entusiaste. Fabio Capello, allenatore vincente ma anche appassionato d'arte e grande conoscitore della pittura moderna, ap-plaude: «Mi piacerebbe davvero sapere che una famiglia, o un gruppo di amici, la domenica visita un museo eppoi viene allo stadio. Sarebbe il modo migliore per riportare la gente sugli spalti e far conoscere l'arte a chi non la frequenta». Entusiasti i direttori dei musei: anche secondo loro l'idea potrebbe funzionare. Moglie di Valdo Spini, deputato di lungo corso, la Zoppi ha scritto ai sindaci delle città toscane con le squadre in A: Firenze, Empoli, Livorno e Siena. Ha mutuato l'idea da un esperimento già fatto a Empoli. Pensa ai musei comunali, perché gli stadi appartengo alla municipalità. La validità? L'intero week end. E se il ministro dei beni culturali, Rocco Buttiglione, volesse estenderla a tutta l'Italia? Lei risponde: «Magari. Però temo che possano nascere risse per l'incasso fra i presidenti del calcio e i sovrintendenti che gestiscono i musei statali».
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