FIRENZE: «Le copie, rimedio sbagliato» di Mario Spezi 11-AGO-2005 LA NAZIONE cronaca Firenze
■ -" L'ex direttore dell'Accademia Domenico Viggiano replica alla proposta di sostituire il Perseo
«Guardate Orsanmichele: è orribile con i calchi al posto delle statue» «Io evito di passare davanti a Orsanmichele per non vedere quei calchi orribili che sostituiscono le statue originali». Il professore Domenico Viggiano, dal 1983 al 2002 direttore deh" Accademia di Belle arti di piazza San Marco, interviene, sollecitato, sulla querelle suscitata dalla professoressa Mina Gregori. che, dopo 1' atto vandalico subito dal Biancone, ha proposto sulle pagine de «La Nazione» di ritirare subito dalla piazza il Perseo del Cellini, e il sovrintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci. che ha replicato: «Pensare a una città antica trasformata in una Disneyland piena di cloni mi fa accapponare la pelle». Viggiano è il direttore che nel 1991 fece chiudere con un' alta inferriata la loggia che è davanti ali' ingresso dell' Accademia, per allontanare chi vi si accampava di notte e, peggio, chi si divertiva a tirare bottiglie vuote di birra contro il bassorilievo robbiano sopra la porta. Sostanzialmente il professor Viggiano è d' accordo con il sovrintendente Paolucci, «ma il problema — riprende - è quello della sicurezza. Fermo restando che togliere tutti gli originali è ridicolo nei confronti dei visitatori, e anche culturalmente non valido, resta il fatto che non esiste alcuna soluzione per i danni che possono essere provocati». Per F ex direttore dell' Accademia, il problema della sicurezza resta comunque di difficile soluzione, vista anche la straordinaria quantità di opere d' arte che sono dislocate in città. «Io ricordo che tanti anni fa - dice -, quando fu arrestato un brigatista, questi confessò che lui e i suoi compagni avevano preparato un attentato contro non so quale generale. Lo volevano colpire ali' uscita della chiesa e lì 1" aspettarono. Quando, però, lo videro, notarono che aveva una mano in tasca e pensarono che avesse una pistola. Rinunciarono ali" attentato e cambiarono obbiettivo. Con questo voglio dire che per un terrorista, ma in fondo anche per un vandalo, non è importante che F obbiettivo sia il Perseo o il David, quanto colpire là dove è meno rischioso. Si dice che ci sono le telecamere, ma a che servono se poi dietro non e' è nessuno a guardare? Ad arrestare, dopo, F autore dell' atto vandalico? Magra soddisfazione». Per Viggiano la sostituzione con copie degli originali è F ultimo rimedio e, comunque, è qualche cosa che offende F opera d' arte. «Anche le porte del Battistero, se solo ci si avvicina un po', sono inguardabili, così perfette, così pulite, così poco credibili. Prima, quella patina del tempo, quel loro essere un po' consumate aggiungeva un grande fascino. E' la storia che sta dietro alle opere d' arte e che vi ha lasciato le sue tracce, che le rende ancora vive».
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