Coste, il piano va in vacanza 11 AGO 2005 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO BARI
Ritardi nella riqualificazione, «dai Comuni non arrivano gli atti» Sotto voce e a ferragosto le notizie brutte dovrebbero fare meno male. Non tutti i sindaci hanno inviato la documentazione necessaria, e il piano di riqualificazione delle coste, messo a punto dalla Provincia, va in vacanza. Cioè, procede a singhiozzo. Eppure in tre, gli assessori Marchetti (ecologia e ambiente), Pace (protezione civile) e Palmieri (risorse del mare), meno di un mese fa avevano assicurato che il tabellino di marcia sarebbe stato rispettato. Il ritardo è da ricercare altrove, dicono i tecnici della Provincia. Siamo al solito ping pong di accuse? Forse, un luogo altro dove ricercare colpe è nei Comuni coinvolti nel processo di riqualificazione: non tutti hanno messo nero su bianco comunicando con esattezza quale tratto di litorale riqualificare. E chi ha comunicato dove, non ha trasmesso gli altri atti neces-, sari, come per esempio cartografie o progetti preliminari. E il caso del Comune di Bari. Un passo indietro. L'individuazione delle zone di città è stata al centro di un dialogo non facile tra la Marchetti e l'assessora comunale all'Ambiente, Maria Maugeri. Che di proposte ne aveva fatte due: una, per una cala a Torre a Mare, vicino al lido dei carabinieri; l'altra, per la spiaggia del canalone, in pratica la zona terminale della Lama Lamasinata. Iil Il piano della Provincia è stato concepito per intervenire su zone degradate, ma anche di un certo interesse paesaggistico. Ecco perché sulle prime battute la scelta di Lamasinata non era stata gradita. Poi bisognava ridurre la scelta da due a una, e la richiesta da parte della Maugeri è caduta sul canalone. Per una serie di motivi. Primo fra tutti, la necessità di inserire l'intervento in un piano più ampio che sta predisponendo anche l'altro assessore comunale, Simonetta Lorusso (Lavori Ubblici) per l'intera zona di Fesca e San Girolamo. Piuttosto che con un «cerotto», meglio curare la malattia con interventi radicali, compreso quello in sinergia con la Provincia: questa la filosofia della Maugeri. Sta di fatto che la stessa assessora comunale all'ambiente ammette il ritardo. Raggiunta al telefono in Sicilia dove sta trascorrendo un periodo di ferie, la Maugeri spiega che un progetto di riqualificazione del tratto di spiaggia del canalone è complesso perché sono tanti i vincoli di legge posti per il rispetto della Lama. Quasi un assurdo: bisogna tener conto dei vincoli in una zona dove «l'ecomostro» del litorale Nord (una torre di appartamenti a 15 metri dalla spiaggia) è stata edificata con tanto di nulla osta burocratici da parte delle amministrazioni comunali precedenti. Aggiungere «mostri» non si può. Dunque, massima attenzione anche ai dettagli. L'impegno della Maugeri è di recuperare tempo e trasmettere una bozza di progetto preliminare subito dopo la pausa di ferragosto. Fin qui, Bari. Il piano della Provincia, ovvio, interessa il litorale da Monopoli a Barletta. Le zone individuate sono nove, Bari compresa. E sono, a partire dalla costa a Sud: la spiaggia all'ingresso Nord dì Monopoli (davanti alla zona industriale), Cala Incina (Polignano), Cozze, Mola, Cala Arena a Giovinazzo, Torre Gavetone a Molfetta, Bisceglie (da definire) Ariscianne e Pantaniello a Barletta. Un piano che potrà essere rivisto, ma che non dovrebbe essere modificato nella sostanza. I tre assessori provinciali, Marchetti, Pace e Palmieri, coinvolti in maniera collegiale perché gli interventi interessano più settori, da quelli sulla sicurezza a quelli che riguardano le acque e la ecosostenibilità delle strutture da realizzare, s'erano impegnati a formalizzare le procedure per l'appalto delle gare dei lavori entro il ferragosto. Scadenza che non sarà rispettata. Certo, nessuno immaginava che il piano potesse restituire il recupero delle zone prima della fine della stagione estiva in corso. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, allora l'alba della riqualificazione è davvero grigia.
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